Pirelli rimane in Russia, ma è costretta a cambiare socio. Rostec – quello attuale – è impresentabile. Si tratta del conglomerato russo della difesa, azienda statale, guidato da Sergei Chemezov, produttore di mezzi e sistemi d’arma impiegati in questi giorni sul terreno ucraino. Per questo motivo è sotto sanzioni sia da parte dell’Unione europea che degli USA.
Al suo posto – secondo quanto riportato da La Stampa – subentrerà un’altra società, non sanzionata: si chiama Niir ed è al 100% della stessa Rostec. «Il prospettato completamento del trasferimento della partecipazione detenuta in Pirelli Tyre Russia da Rostec alla sua controllata Niir è l’esito di un’operazione di riorganizzazione interna al gruppo Rostec avviata sin dal 2020 e nessuna rilevanza ha in merito la recente emissione di sanzioni in capo alla stessa Rostec», ha fatto sapere Pirelli.
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Nel sito di Niir è scritto tra l’altro che la società è specializzata «nello sviluppo di pneumatici per esigenze speciali del ministero della difesa e di altre forze dell’ordine». Il gruppo statale ha il 25% di Pirelli Tyre Russia, che produce pneumatici per climi estremi nello stabilimento di Voronezh e li esporta anche fuori dalla Russia.
Chemezov, che guida Rostec dal 2007, ha accumulato una notevole ricchezza personale. Lui o i suoi familiari sono proprietari di lussuosi immobili in Spagna e a Mosca e di uno yacht valutato 140 milioni di euro. Anche lui è stato sanzionato dagli USA fin dal 2014. Non è la prima volta che i soci russi di Pirelli incappano in questo genere di giri societari.
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