La UE chiede lo stop alle pubblicità di alcolici nello sport

L’Unione Europea potrebbe introdurre un divieto di pubblicizzare alcolici all’interno del mondo dello sport. Oggi infatti è previsto il voto sul Beca, il report attraverso cui la UE punta a…

UEFA Champions League Trophy Tour presented by Heineken - Bogota

L’Unione Europea potrebbe introdurre un divieto di pubblicizzare alcolici all’interno del mondo dello sport. Oggi infatti è previsto il voto sul Beca, il report attraverso cui la UE punta a introdurre diverse misure per combattere il cancro. All’interno, tuttavia, tra le norme sono contenute anche regole che potrebbero limitare anche la visibilità per quanto riguarda il mondo degli alcolici.

Al paragrafo 16 del documento, infatti, si legge che l’Unione europea è intenzionata a chiedere “il divieto di pubblicità di alcolici in occasione di eventi sportivi quando a tali eventi partecipano principalmente minori” e “il divieto di sponsorizzazione di alcolici nello sport”. Un particolare passaggio che andrebbe a colpire in maniera rilevante il mondo del calcio: basti pensare, ad esempio, al legame tra Heineken e l’Uefa o la Formula 1. Secondo i dati del Report Calcio Figc, il settore bevande (non specificatamente alcoliche, quindi all’interno sono presenti anche Coca, Pepsi, ecc.) valgono il 10% del numero totale degli sponsor dei club calcistici in Europa: in Italia la percentuale è pari al 7%, mentre tra gli altri top campionati si va dal 6% della Ligue 1 francese fino al 15% della Liga spagnola passando per l’11% della Bundesliga tedesca e il 12% della Premier League inglese.

“Con la scusa di voler combattere il cancro” a Bruxelles si tenta di “avvallare l’ennesimo imbroglio ai danni, questa volta, di migliaia di piccole realtà sportive che vivono anche grazie gli sponsor”, ha spiegato in una nota l’eurodeputato della Lega, Angelo Ciocca, membro della Commissione speciale sulla lotta contro il cancro (Beca) al Parlamento europeo. “Con il folle voto di domani a Strasburgo sarà vietato trasmettere pubblicità di bevande come vino e birra agli eventi sportivi, poiché secondo l’Ue dannose per la salute dei cittadini”, prosegue Ciocca.

Secondo l’eurodeputato “non bastava dunque l’istituzione di una ‘F’ all’interno del folle Nutriscore, ora si ipotizza anche la concreta messa al bando di ogni spot all’interno degli eventi sportivi europei”. Una scelta, questa, che Ciocca giudica “folle”, che “non ha nulla a che vedere con il reale contrasto alla lotta contro il cancro, ma che andrebbe a creare un enorme danno per l’economia italiana del settore vino e birra”.

Ciocca rileva che “le aziende del settore del vino e della birra, investono numerosi milioni di euro all’anno in sponsorizzazioni sportive, sostenendo decine di migliaia di realtà sportive che, senza finanziamenti, rischiano di chiudere i battenti togliendo la possibilità a tantissimi ragazzi non solo di poter fare sport e socializzare, ma di essere tolti dai veri pericolo dalla strada”.

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