Una serie di provvedimenti per sostenere l’auto e la transizione verso la mobilità elettrica, dagli incentivi per l’acquisto ai contratti di sviluppo per le imprese. Sarebbero queste – scrive La Repubblica nella sua edizione odierna – le basi per la creazione di un fondo per sostenere non solo l’acquisto di auto elettriche, ma di allargare le maglie per dare maggiore respiro ad un mercato in profondo rosso (-19,7% a gennaio) e favorire il ricambio del parco auto.
Almeno 1 miliardo all’anno la dotazione per gli incentivi, da concentrare sulle vetture elettriche e ibride, ma che potrebbero arrivare a coprire anche l’acquisto di quelle a benzina a bassa emissione. L’idea sarebbe di varare un bonus con un valore fino a 7 mila euro. Cifra che potrebbe essere superata con extra dedicati alle sole elettriche. L’obiettivo del Mise è quello di arrivare a 1,2 miliardi.
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Agganciate al fondo – aggiunge La Repubblica – ci dovrebbero essere altre misure studiate per accompagnare le imprese che vogliono riconvertirsi. Al centro della proposta Mise c’è il contratto di sviluppo, misura che è stata da poco rifinanziata, da declinare in versione auto, per sostenere la transizione elettrica. Altra misura allo studio sarebbe l’ammortamento accelerato o una sorta di super ammortamento per le imprese in modo da ridurre l’impatto di investimenti che a livello tecnologico in tempi molto brevi potrebbero risultare obsoleti.
Il vice di Giancarlo Giorgetti, Gilberto Pichetto Fratin, ha sempre ragionato intorno al miliardo di euro, soprattutto nel picco di utilizzo tra il 2024 e il 2028, in vista del 2030, quando le case automobilistiche prevedono di avere una gamma al 70% composta da auto elettriche. Un modo per rispettare la scadenza del 2035, anno per cui la Ue vuole decretare la morte dei motori a benzina e diesel.