Aiuti anche al calcio: ok a sospensione ammortamenti per i bilanci 2021

La Legge di bilancio 2022 va in aiuto alle imprese e anche ai club calcistici, confermando la possibilità di sospensione degli ammortamenti nei bilanci 2021. Tuttavia, potrà sfruttare questa norma…

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La Legge di bilancio 2022 va in aiuto alle imprese e anche ai club calcistici, confermando la possibilità di sospensione degli ammortamenti nei bilanci 2021. Tuttavia, potrà sfruttare questa norma solamente chi si è avvalso integralmente della possibilità nel bilancio 2020. È quanto previsto da un emendamento alla legge di bilancio 2022, che è stato approvato in commissione Finanze al Senato e che indica appunto alle aziende, calcistiche e non solo, come muoversi relativamente agli ammortamenti.

Per le società che non adottano i principi contabili internazionali, infatti, l’articolo 60 del Decreto Agosto (Dl 104/2020) prevedeva la facoltà di non stanziare, fino al 100%, gli ammortamenti dei beni materiali e immateriali nel bilancio dell’esercizio in corso al 15 agosto 2020. Era previsto, inoltre, che le quote sospese nel 2020 dovessero essere inserite nel bilancio 2021 facendo slittare in avanti le altre quote, di fatto quindi allungando di un anno il piano di ammortamento originario.

Con l’emendamento approvato, la possibilità di sospendere gli ammortamenti viene concessa a quelle aziende che, nel bilancio 2020, «non hanno effettuato il 100% dell’ammortamento annuo»: potranno quindi sfruttare la norma quindi solo chi ha azzerato gli ammortamenti, mentre non sarà concesso a chi li ha stanziati integralmente o anche in misura ridotta, ad esempio al 50%. Partendo dal presupposto che se la società non ha deciso di sospendere gli ammortamenti nel 2020, anno peggiore della crisi, probabilmente non ci sarà la necessità di farlo nemmeno nel 2021.

La quota di competenza non stanziata nel bilancio 2020, slitterà quindi nell’esercizio 2022, con il 2021 che finirà nel 2023 e quindi con il piano ammortamenti che finirà per prolungarsi di due esercizi.  Anche per le quote sospese nel 2021 le società dovranno accantonare un corrispondente importo dell’utile a una riserva indisponibile.