Il tecnico del Tottenham Antonio Conte ha ammesso che la sua squadra è «spaventata» dall’epidemia di Covid che si è fatta strada nella rosa, con solo undici giocatori rimasti disponibili e il club che prevede di richiedere il rinvio della trasferta con il Brighton. Gli Spurs sono stati costretti a sottoporre nuovamente a test tutti i loro giocatori e il personale nella giornata di ieri dopo che sette giocatori e quattro membri dello staff sono risultati positivi al Coronavirus (numero salito poi a otto e cinque).
Conte ha detto: «Il problema è che ogni giorno abbiamo persone con Covid. Le persone che ieri non erano positive oggi sono positive e continuiamo ad avere contatti con persone che pensiamo siano negative ma il giorno dopo diventano positive, penso che questo sia un problema serio. Oggi un giocatore e un membro dello staff. Penso che il peggio sia che non lo sappiamo e continuiamo ad avere contatti con persone che il giorno prima erano negative. E di sicuro questa non è una buona situazione».
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«Abbiamo fatto una sessione di allenamento. Prepariamo la partita contro il Rennes ma è molto difficile quando troviamo al termine dell’allenamento un giocatore positivo, un altro membro dello staff positivo e domani chi? Me? Un altro giocatore? Un altro membro del personale? E continuiamo in questo modo», lo sfogo dell’allenatore salentino.
«Ogni giorno – ha aggiunto Conte in conferenza – abbiamo contatti con persone che sono false negative e diventano positive e loro sono tutti un po’ spaventati perché abbiamo una famiglia. Perché devono correre questo rischio? Come mai? Questa è la mia domanda».
«Oggi abbiamo fatto l’allenamento, abbiamo preparato la partita e ieri altri due positivi, oggi altri due positivi e domani chi? Me? Non lo so. Meglio me che un giocatore sicuramente ma penso che non sia giusto per tutti perché abbiamo famiglia e contatti con loro quando torniamo a casa. Ci sono situazioni che mi hanno fatto molto arrabbiare, molto turbato perché è grave e c’è un grosso contagio e ora di sicuro siamo un po’ spaventati perché domani non sappiamo cosa succederà», ha concluso Conte.