In una nota ufficiale pubblicata nella giornata di ieri, i membri del Parlamento europeo hanno preso posizione contro la Superlega, sottolineando la necessità di un intervento dell’Unione europea a favore di un modello che si basi sul merito sportivo e sulla possibilità di accesso a tutti.
Una presa di posizione forte, che non si esaurisce però nel contrasto alla Superlega europea – per come è stata ideata dai 12 club fondatori – ma che prevede anche una serie di raccomandazioni per le Federazioni sportive.
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Tra queste, nella risoluzione i membri del Parlamento europeo chiedono «l’utilizzo della regola del “50+1” a proposito delle proprietà dei club calcistici (gli investitori privati possono possedere solo fino al 49% delle azioni societarie) come best practice per altri Paesi».
Si tratta in sostanza di un vero e proprio endorsment nei confronti dell’azionariato popolare, dato che in Bundesliga – senza considerare le eccezioni del Leverkusen (Bayer) e del Wolfsburg (Volkswagen) – tutti i club sono di proprietà dei tifosi-soci al 50%+1.
Per fare un esempio, nel caso del Bayern Monaco la proprietà è per il 75% della FC Bayern München eV, e solamente la restante quota – divisa in parti uguali – si trova nelle mani di grandi investitori: Adidas, Audi e Allianz detengono tutte l’8,33%.
Si tratta ovviamente del solo indirizzo da parte di una risoluzione dei membri del Parlamento, che sarà votata in sessione plenaria a Strasburgo tra il 22 e il 25 novembre. Tuttavia il tema rimane di primario interesse, considerando ad esempio che in Italia Interspac – società presieduta da Carlo Cottarelli – si è mossa sul tema dell’azionariato popolare per l’Inter.
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Obiettivo che proprio oggi è stato però frenato dal presidente nerazzurro Steven Zhang, che a proposito di questa possibilità ha dichiarato: «Ogni interesse nel supportare il Club è il benvenuto ma non ci è mai pervenuto nessun business plan chiaro da parte di Interspac. In questi mesi abbiamo letto molte speculazioni sui media ma siamo focalizzati sul nostro lavoro e non vogliamo più sentir parlare di questo argomento».