La sfida tra Juventus e Roma andata in scena nella serata di ieri – e conclusasi con il risultato di 1-0 a favore dei bianconeri – ha lasciato dietro di sé strascichi importanti a seguito dell’episodio che ha portato alla concessione di un calcio di rigore in favore dei giallorossi.
Una situazione nella quale i calciatori della Roma hanno lamentato la mancata concessione del vantaggio da parte dell’arbitro Daniele Orsato, che ha fischiato immediatamente la massima punizione per un fallo di Szczesny su Mkhitaryan, nonostante una carambola avesse favorito Tammy Abraham, il quale stava depositando il pallone in rete.
Calcio di rigore regola – La frase di Orsato
«Il vantaggio su rigore non si dà mai. Adesso dai la colpa a me perché hai sbagliato il rigore?». Così si è giustificato il direttore di gara, del quale le telecamere hanno catturato una breve conversazione con il centrocampista della Roma Cristante, intento a chiedere spiegazioni.
Inoltre, in molti hanno segnalato un fallo di mano di Mkhitaryan prima che la palla giunga ad Abraham. Una situazione che Orsato non ha comunque avuto modo di valutare così rapidamente, e che il fischio immediato ha comunque tolto dalla disponibilità di un eventuale controllo Var.
Calcio di rigore regola – Il fuorigioco
Ma cosa dice il regolamento su fuorigioco, fallo di mano e vantaggio, tutte situazioni che sono state valutate nell’episodio? L’aspetto del fuorigioco in questo caso è il più semplice da analizzare, e rimanda la mente al gol di Mbappè nella finale di UEFA Nations League tra Francia e Spagna.
La palla che inizialmente giunge a Mkhitaryan da Abraham è infatti indirizzata con una giocata non dall’attaccante giallorosso, ma da un difendente della Juventus – Danilo – che interviene sul pallone in scivolata ma lo manda tra i piedi dell’armeno, “sanando” in questo modo la sua posizione di offside.
Calcio di rigore regola – Il vantaggio
A quel punto lo stesso Mkhitaryan viene atterrato da Szczesny, ed è qui che Orsato fischia il rigore nonostante la palla torni immediatamente ad Abraham, il quale la deposita in gol. Ma è vero, come ha detto Orsato, che sul calcio di rigore non c’è vantaggio?
La risposta è no, come si legge nel regolamento della FIGC: «Il vantaggio non deve essere applicato in situazioni concernenti un grave fallo di gioco, una condotta violenta o un’infrazione che comporta una seconda ammonizione, a meno che non ci sia una chiara opportunità di segnare una rete. In questo caso, l’arbitro dovrà espellere il calciatore alla prima interruzione. Se, però, il calciatore gioca il pallone o contrasta / interferisce con un avversario, l’arbitro interromperà il gioco, espellerà il calciatore e assegnerà un calcio di punizione indiretto, a meno che il calciatore commetta un’infrazione più grave».
Calcio di rigore regola – Il fallo di mano
Dunque, il vantaggio andava in questo caso applicato, lasciando poi eventualmente al Var il compito di richiamare il direttore di gara per quella che avrebbe potuto essere la terza infrazione di questo intricato episodio: il fallo di mano.
Seppur a causa della prospettiva i replay non lo chiariscano in maniera netta, il pallone che torna ad Abraham potrebbe essere arrivato all’attaccante tramite un tocco di mano di Mkhitaryan in caduta (o in alternativa con un tocco di testa di Locatelli, che si trovava lì accanto).
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Nella scorsa stagione, qualsiasi tocco di mano nell’immediatezza di un gol sarebbe stato punito, mentre quest’anno la regola è stata modificata come segue: «È fallo di mano se un giocatore fa gol nella porta avversaria:
- direttamente con le mani/braccia, anche se accidentalmente, anche da parte del portiere; o
- immediatamente dopo che il pallone ha toccato, anche se in modo accidentale, le sue mani/braccia
Il tocco di mano involontario che porta un compagno di squadra a segnare un gol o ad avere un’occasione da gol non sarà più considerato come fallo». In questo caso, dunque, il Var – ed eventualmente Orsato, se richiamato – avrebbe dovuto valutare l’eventuale volontarietà del tocco di Mkhitaryan.