La crisi del calcio italiano continua a mostrarsi in diversi modi. Come riporta il Fatto Quotidiano, la FIGC ha deciso di rinviare a tempo indeterminato tutte le scadenze per i pagamenti di tasse e contributi: troppe squadre, infatti, non sarebbero riusciti a saldarli.
Il campionato 2020-21 si era già concluso senza controlli: Serie A e altri tornei erano andati avanti con deroghe, spalmando stipendi e strappando al governo una moratoria fiscale di qualche mese. La FIGC si era quindi imposta di mettersi in regola per le iscrizioni alla nuova stagione, sperando che la situazione si risolvesse. Cosa che, invece, non è avvenuta.
In teoria, entro il 30 settembre la Serie A avrebbe dovuto saldare ritenute fiscali dallo scorso marzo a oggi, mezzo anno di tasse e contributi, con tanto di penalizzazioni in classifica per chi non dovesse riuscirci. Per Serie B e C la scadenza sarebbe stata ancora più prossima, esattamente il 16 settembre.
Per venire incontro alle squadre, la federcalcio ha lanciato il nuovo salvagente, questa volta senza neanche fissare una nuova data come scadenza; se ne parlerà in tempi migliori. Nel frattempo, i club confidano in aperture ulteriori degli impianti, almeno per far poter lanciare la campagna abbonamenti, mentre Gravina continua a fare pressioni affinché il Governo intervenga con sussidi a favore del calcio e dello sport in generale.