Olimpiadi, delusione Italia? Non per la statistica

Quando gli economisti e gli statistici uniscono l’utile al dilettevole, il risultato è sempre qualcosa di interessante. In occasione di Rio 2016, J. Bredtmann, C. J. Creede e S. Otten,…

Medagliere econometrico

Quando gli economisti e gli statistici uniscono l’utile al dilettevole, il risultato è sempre qualcosa di interessante. In occasione di Rio 2016, J. Bredtmann, C. J. Creede e S. Otten, tre ricercatori di diverse università europee, hanno pubblicato sulla rivista anglosassone Significance uno studio nel quale hanno esposto un modello creato per prevedere il numero di medaglie che ogni Paese avrebbe vinto alla XXXI edizione dei Giochi Olimpici.

Il modello, realizzato utilizzando il metodo OLS (ordinary least squares, metodo dei minimi quadrati), si rivelò alla fine incredibilmente preciso. Il Financial Times ha quindi deciso di utilizzarlo per valutare le performance delle diverse delegazioni durante le Olimpiadi di Tokyo 2020: i risultati al 30 luglio, a differenza di quanto potrebbe sembrare, sorridono all’Italia.

Medagliere econometrico, come funziona il modello

Secondo la regressione del modello, il numero di medaglie vinto da ogni Paese alle Olimpiadi è il risultato della combinazione di otto diverse variabili:

  • il numero di medaglie nell’edizione precedente (Lag Medals)
  • il PIL del Paese (lnGDP)
  • la sua popolazione (lnPop)
  • se è l’organizzatore dell’edizione in corso (Host)
  • se sarà l’organizzatore della prossima edizione (Next Host)
  • se è un’economia pianificata, di stampo socialista (Planned)
  • se è un Paese musulmano (Muslim)
  • l’anno delle Olimpiadi in corso (Year)

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La variabile sull’economia pianificata considera che in Paesi come la Cina, l’ex Unione Sovietica o Cuba, i governi tendono a investire risorse maggiori rispetto agli altri nelle attività sportive, al fine di promuovere il prestigio nazionale. La variabile che riguarda la religione tiene invece conto del fatto che nei Paesi a maggioranza musulmana tende a esserci un minor numero di atlete a competere nelle discipline femminili, riducendo l’ammontare totale di medaglie a cui la delegazione può effettivamente aspirare.

Infine, per determinare il numero di medaglie previsto giorno per giorno, si prende in considerazione il numero totale di medaglie stimato per Paese, e lo si divide a seconda delle date delle gare in cui la delegazione in questione ha vinto di più nelle Olimpiadi precedenti. Per esempio, per l’Italia si prevede che la maggior parte delle medaglie arrivi nella prima metà dell’edizione, senza l’atletica ma con nuoto e scherma, mentre per i Paesi caraibici ci si aspetta che la maggior parte giunga nella seconda metà.

Nel “medagliere econometrico”, tuttavia, non viene fatta distinzione tra le tipologie di medaglie: quello che conta è la quantità, non la qualità. In questo senso si distingue, ovviamente, dal medagliere ufficiale del Comitato Olimpico Internazionale, nel quale invece vengono contati prima gli ori, a parità di questi gli argenti, a parità di questi ancora i bronzi, e soltanto infine le medaglie totali per determinare la classifica. A Rio 2016, per esempio, il Regno Unito si era classificato addirittura secondo, pur avendo vinto tre medaglie in meno della Cina, per via di un singolo oro in più.

Vito Dell’Aquila, prima medaglia d’oro italiana a Tokyo 2020 (copyright: Valery Sharifulin/via Onefootball)

Medagliere econometrico, le sorprese e le delusioni

Il modello prevede un medagliere molto simile a quello degli ultimi anni, con gli Stati Uniti padroni incontrastati della scena con 121 medaglie, seguiti dalla Cina e dalla Gran Bretagna. Per l’Italia era previsto un numero di medaglie analogo a quello delle ultime due edizioni, ossia 28, subito sotto l’Australia, al nono posto in termini assoluti (a cui, come è stato spiegato, potrebbe non corrispondere un nono posto effettivo).

La prestazione del Team Italia, in realtà, non sembrerebbe così sottotono come alcuni hanno sottolineato, perlomeno in termini di medaglie assolute. Il modello alla data attuale, venerdì 30 luglio, ne prevede 17: con le 20 conquistate dagli Azzurri, risulta quindi che l’Italia stia facendo addirittura meglio di quanto le sue caratteristiche economiche, politiche e sociali avrebbero determinato. La delegazione più sorprendente è invece la Russia, con 17 medaglie in più di quanto previsto dal modello. Bene anche la Cina, l’Australia, i Paesi Bassi e i padroni di casa del Giappone.

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Le delusioni più grandi, invece, proverrebbero dall’Europa. Alla Francia mancherebbero infatti ben 6 medaglie, risultando la spedizione più “deludente” fino a questo momento, nonostante le 13 medaglie (di cui 3 ori) raccolte fino a questo momento. Delusione anche per la Gran Bretagna, a cui mancano 5 medaglie all’appello, mentre quelle degli Stati Uniti sono relativamente in linea con le previsioni (41 medaglie conquistate contro le 44 previste).

Medagliere econometrico: le prime posizioni

Qui riportate le prime 30 posizioni del medagliere, alla luce del numero di medaglie vinte al momento. Si ricorda che tale classifica adopera un criterio diverso da quello del CIO, non distinguendo le medaglie a seconda del peso:

Effettive (30/7) Previste (30/7) Differenza Totali
41 44 -3 121
38 30 +8 72
C. O. Russo 33 16 +17 51
27 23 +4 56
24 29 -5 66
22 15 +7 29
20 17 +3 28
15 8 +7 19
15 12 +3 42
15 17 -2 21
13 19 -6 52
11 9 +2 22
8 4 +4 18
7 5 +2 7
7 7 0 20
Taiwan 6 2 +4 3
6 4 +2 11
5 9 -4 16
4 0 +4 1
4 1 +3 8
4 2 +2 4
Croazia 4 2 +2 10
4 2 +2 7
4 3 +1 5
4 3 +1 13
3 5 -2 17
Hong Kong 3 0 +3 1
Colombia 3 3 0 8
Kazakistan 3 4 -1 18
Sud Africa 3 6 -3 10