Con la vittoria degli Azzurri a Euro 2020, si chiude un cerchio socio-economico-finanziario tutto europeo. Il successo della Nazionale di Mancini assume infatti un valore simbolico non indifferente: dal 2004 a vincere gli Europei sono stati soltanto Paesi dell’Europa mediterranea, nell’ordine Grecia, Spagna due volte, Portogallo e infine Italia. Paesi che, come ha sottolineato l’analista politico spagnolo Eduardo Bayon, fino a qualche anno fa erano raggruppati in un acronimo offensivo: PIGS (“maiali”, in inglese)
Chi ha seguito la serie tv Diavoli, si ricorderà della scena in cui il personaggio Oliver Harris conia il termine. Durante una riunione, il giovane e brillante stagista si alza senza dire nulla, e su una lavagna scrive l’acronimo PIGS. Il colpo di genio del ragazzo risulterà estremamente efficace per far recepire all’opinione pubblica, tramite la stampa e i media, il messaggio che gli squali della finanza per cui lavorava Harris volevano trasmettere.
La scena è ovviamente romanzata, ma è utile per comprendere la dimensione e l’importanza che aveva assunto il termine in quegli ambienti e in quegli anni, il mondo della finanza durante Grande Recessione, nei quali la serie è ambientata. L’acronimo PIGS venne in realtà coniato dalla stampa economistica degli anni Novanta, per indicare le economie dei Paesi dell’Europa mediterranea.
Il termine tornò alla ribalta durante la crisi del 2007-2013, a sottolineare l’eccessivo rapporto debito pubblico/Pil che i Paesi dell’Europa mediterranea presentavano. Intorno al 2010, all’acronimo venne aggiunta una I, quella dell’Irlanda, per i medesimi motivi, facendolo diventare PIIGS (per gli amanti delle scommesse impossibili, si potrebbe fare un pensiero sui futuri vincitori di Euro 2024 in Germania).
Il termine riprende in qualche modo l’acronimo BRIC, poi diventato BRICS, coniato da Goldman Sachs nel 2001 per riferirsi a quelle che considerava le economie del futuro, ossia Brasile, Russia, India e Cina, a cui si aggiunse poi il Sudafrica. PIGS ha ovviamente tutt’altro significato rispetto: tradotto in inglese, significa letteralmente “maiali”. È doveroso sottolineare che il termine è ancora più dispregiativo di quanto non possa sembrare in italiano, e veniva collegato anche all’idea che queste economie non sarebbero più state in grado di ripartire; non a caso, pigs can’t fly, i maiali non possono volare, è il modo con cui si cerca di spiegare qualcosa di impossibile.
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La vittoria dell’Italia chiude quindi il cerchio della “vendetta”, perlomeno sportiva, dei Paesi PIGS dell’Europa mediterranea, che viene testimoniata anche dalle finali disputate nelle ultime edizioni. Nel 2004, la Grecia trionfò nel “derby” contro il Portogallo; nel 2008, anno in cui l’acronimo cominciò a riprendere quota, la Spagna sconfisse l’austera Germania; nel 2012, sempre la Spagna superò l’Italia in un secondo derby mediterraneo; nel 2016 il Portogallo vinse contro la Francia.
Infine, qualche giorno fa, l’Italia ha superato l’Inghilterra, luogo da dove il termine aveva ottenuto nuova linfa durante gli anni della Grande Recessione, scanditi dai due successi della Spagna; sette finaliste su dieci posti totali. All’appello delle vittorie mancavano solo gli Azzurri: con il rigore parato da Donnarumma, la rivincita dei PIGS può dirsi completa. Evidentemente, quando si tratta di pallone, i maiali sanno volare benissimo.