La strategia della UEFA per gli Europei a impatto zero

In una lunga intervista rilasciata all’ANSA, il direttore football & social responsability della UEFA Michele Uva ha parlato di come la Federcalcio europea abbia lavorato per arrivare a garantire –…

EURO 2020 impatto zero

In una lunga intervista rilasciata all’ANSA, il direttore football & social responsability della UEFA Michele Uva ha parlato di come la Federcalcio europea abbia lavorato per arrivare a garantire – sul fronte dell’ambiente – un torneo ad emissioni zero.

«Tutto quello che produrremo lo ripagheremo investendo in alcuni progetti di energia rinnovabile che compensano le emissioni prodotte durante la competizione. Abbiamo lavorato su cinque aree, appunto tutte legate dal termine “respect”, rispetto», ha esordito Uva.

«La prima è quella dedicata ai diversamente abili, con l’abolizione delle barriere architettoniche, le vie preferenziali per le persone in carrozzina, fino alle macchine elettriche per le persone con ridotta mobilità. Abbiamo previsto anche l’audiodescrizione per i non vedenti, un servizio che regaliamo alle 11 federazioni che ospitano gli Europei nella speranza che ne replichino l’esperienza anche in futuro», ha spiegato.

«La seconda area è dedicata al rispetto per la salute. C’è una no smoking policy globale in tutti gli stadi, poi c’è una Healty food, con il controllo del cibo che sarà distribuito negli stadi policy. Inoltre, l’acqua potabile deve essere disponibile gratis per tutti e ci saranno i parcheggi per le biciclette nello stadio, rastrelliere dedicate per chi va in bicicletta», ha sottolineato ancora.

Terzo punto di EURO 2020 è il rispetto per l’ambiente. «Abbiamo previsto un programma di riciclo dei materiali. Dovunque ci sia materiale, dalle lattine alle bottiglie fino agli striscioni, c’è una strategia di riciclaggio. Poi c’è il combi ticket: ovvero col biglietto della partita puoi utilizzare tutti i mezzi pubblici per andare allo stadio, evitando così di prendere la macchina», le parole di Uva.

[cfDaznWidgetSerieA]

«Abbiamo calcolato tutte le emissioni che produrremo durante il torneo – ha proseguito –, abbiamo calcolato ad esempio quanto co2 ha prodotto la Turchia per spostarsi in Italia. Abbiamo previsto che tutto quello che abbiamo emesso lo ripaghiamo investendo in alcuni progetti di energia rinnovabile che compensano le emissioni».

Il quarto punto è dedicato ai tifosi, per i quali è prevista una «digital fan embassies. Il tifoso che avrà un problema potrà, collegandosi con l’applicazione ufficiale di Uefa 2020, avere assistenza. Infine, abbiamo pensato al rispetto per le condizioni di tutti i lavoratori di Euro 2020, con una policy sul rispetto del contratto di lavoro», ha concluso Uva.