La Procura federale della Figc è al lavoro per accertare presunte alterazioni sui rimborsi spese nel settore arbitrale. Lo riporta l’Ansa.
La conclusione del lavoro di indagine dei pm federali, cominciato oltre un mese fa, è atteso a giorni. A seguito di una segnalazione, in accordo con la presidenza dell’Aia, la Figc si è subito attivata promuovendo un’indagine interna ad ampio spettro per verificare eventuali irregolarità amministrative nella rendicontazione dei rimborsi a qualsiasi livello.
“La nuova presidenza dell’Aia in attuazione dell’obiettivo di maggior trasparenza dell’Associazione, ha riscontrato delle incongruenze contabili nella compilazione dei Rimborsi spese redatti di alcuni associati”, la replica dell’Aia in una nota all’Ansa.
Conseguentemente, nel rispetto dei poteri d’indagine, la Presidenza dell’Aia ha inviato tutta la relativa documentazione alla Procura Federale in data 21 aprile scorso”.
“Nell’attesa della conclusione delle indagini – aggiunge l’Aia – gli associati coinvolti nell’accertamento sono stati sospesi dall’attività tecnica in via cautelativa”.
Sono tre gli arbitri della Can di serie A sospesi in attesa dell’indagine delle Procura Figc su presunte alterazioni nei rimborsi spese: i tre nomi sono Fabrizio Pasqua, Federico La Penna e Ivan Robilotta. Sono stati fermati per il momento anche quattro assistenti
“In attuazione dell’obiettivo della massima trasparenza associativa e come già comunicato su questo sito nei giorni scorsi, la nuova governance dell’AIA ha avviato audit interni amministrativi e contabili sulla conformità dei rimborsi-spese erogati per attività tecniche ed associative”, spiega l’Aia in una nota.
All’esito di tali controlli, riscontrate delle incongruenze contabili nella compilazione dei rimborsi spese redatti da alcuni associati, la Presidenza dell’AIA ha inviato tutta la relativa documentazione alla Procura Federale della FIGC in data 21 aprile scorso. Nelle more della conclusione delle indagini federali, tutti gli associati coinvolti nella vicenda sono stati sospesi dall’attività tecnica in via cautelare”, conclude.