Real Madrid, Barcellona e Juventus, i tre club che formalmente non hanno ancora abbandonato il progetto Superlega, hanno presentato i moduli di iscrizione ufficiali alla UEFA per giocare nelle sue competizioni la prossima stagione.
Lo riporta il Telegraph, che spiega come la decisione dei tre club, ora formalmente sotto inchiesta da parte della UEFA, suggerisce che nessuno di loro possa permettersi di non partecipare alle coppe europee, nonostante il rifiuto di allontanarsi definitivamente dal nuovo torneo “separatista”.
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La qualificazione in Champions League porta infatti ricavi fondamentali per i club e arrivare in fondo alla competizione può valere oltre 120 milioni di euro (Psg e Bayern, finaliste dello scorso anno, hanno incassato rispettivamente 126 e 125 milioni). Le cifre sono ovviamente inferiori per l’Europa League e per la nuova Europa Conference League.
I moduli UEFA devono essere presentati da tutti i club che hanno la possibilità di qualificarsi per una delle tre competizioni nella stagione successiva e sono normalmente presentati come parte di una procedura di routine dall’ufficio legale delle società.
Barcellona e Real Madrid sono attualmente rispettivamente al secondo e terzo posto nella Liga, dietro la capolista Atletico Madrid, e occupando così due dei quattro posti per la prossima Champions League. La Juventus, quinta in Serie A, al momento si qualificherebbe invece per l’Europa League, ma tutto può ancora cambiare nelle ultime giornate.
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Dunque, se da un lato le parti sembrano ferme sulle loro posizioni, con la UEFA che ha aperto un’indagine (dopo gli accordi con gli altri nove club fondatori) e le tre società che accusano la Federcalcio europea di «minacce e pressioni inaccettabili», dietro le quinte l’atmosfera appare diversa, con le tre protagoniste che chiedono comunque di prendere parte alle competizioni europee nel 2021/22.
Una richiesta che i club hanno presentato, forti anche delle misure cautelari stabilite dalla sentenza del Tribunale di Madrid, che impongono alla UEFA e alla FIFA di non adottare pratiche discriminatorie nei loro confronti.