C’è un paradosso che unisce il massimo livello del calcio europeo alla seconda divisione calcistica inglese. Paradosso che si lega – in modo provocatorio, sia chiaro – ad un tema del quale si è tanto discusso a seguito del caos Superlega: l’aumento dei ricavi per le società duramente colpite dalla pandemia.
Il paradosso riguarda proprio il fatto che, in un momento in cui i top club sono in lotta con la UEFA per potersi spartire una fetta maggiore dei ricavi derivanti dalla partecipazione alle coppe europee – specialmente alla Champions League – in Inghilterra la promozione in Premier League porta più soldi che laurearsi Campioni d’Europa.
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Secondo uno studio realizzato per la scorsa stagione da Deloitte, i club che compiono il salto dalla Championship alla massima divisione calcistica inglese possono arrivare a incassare 95 milioni di sterline (circa 110 milioni di euro) in più a stagione grazie soprattutto al sistema di distribuzione dei diritti televisivi.
A questi devono aggiungersi i 75 milioni di sterline (87 milioni di euro) di paracadute in caso di retrocessione immediata al primo anno in Premier League. Si tratta quindi di 170 milioni di sterline (circa 196 milioni di euro) sulle quali una neopromossa potrà contare in caso di promozione e immediata retrocessione.
E tutto questo assumendo che le squadre in questione perdano la categoria dopo soltanto un anno: nel caso in cui dovessero riuscire a rimanere in Premier, i ricavi potrebbero crescerebbe fino a 290 milioni di sterline in più (334 milioni di euro), sempre secondo le stime di Deloitte.
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Cifre che fanno impallidire anche il massimo evento calcistico europeo per club: la UEFA Champions League. Laurearsi campioni d’Europa porta infatti nelle casse dei club fino a quasi 130 milioni di euro, ma non oltre.
Lo scorso anno, il Bayern Monaco vincitore ha incassato 125,4 milioni, mentre il PSG ne ha portati a casa 126,8 (conquistando il trofeo sarebbero arrivati al massimo a 130 milioni). Un divario importante, che lascia ipotizzare come ci sia ancora margine per monetizzare al meglio i prodotti nelle mani della UEFA.