È stato respinto dalla Cassazione il ricorso della difesa del produttore cinematografico Vittorio Cecchi Gori contro la revoca dell’indulto decisa il 16 ottobre dalla Corte di Appello di Roma.
La conseguenza della decisione è che la condanna complessiva da scontare è di 8 anni, 5 mesi e 26 giorni essendo stato eliminato lo sconto di pena di tre anni, venuto meno per la commissione di altri reati successivamente al crac della Fiorentina.
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In particolare, il cumulo della pena è stato determinato dalla condanna definitiva – a 5 anni, 8 mesi e 26 giorni – per il fallimento Safin. Cecchi Gori – che del club toscano è stato presidente dal 1993 al 2002 – conta la pena ai domiciliari.