Maldini al giudice: come arrivò Ibra e il budget del mercato

Paolo Maldini, direttore dell’area tecnica del Milan, nella testimonianza presso il tribunale di Milano racconta anche come da subito la dirigenza aveva individuato nell’attaccante…

Milan monte ingaggi

Paolo Maldini, direttore dell’area tecnica del Milan, nella testimonianza presso il tribunale di Milano racconta anche come da subito la dirigenza aveva individuato nell’attaccante Zlatan Ibrahimovic l’obiettivo della campagna invernale del club rossonero. E come si è arrivati a raggiungere il calciatore svedese.

Queste testimonianze emergono nelle motivazioni della causa che ha visto opposti il Milan e l’ex dirigente rossonero Zvonimir Boban, assistito dallo studio Trifirò. Causa che si è conclusa lo scorso 29 dicembre con la sentenza a favore dell’ex campione croato.

“Per quanto riguarda il calciomercato invernale l’idea era quella di avere dei giocatori in uscita, e la priorità in entrata erano un centrale difensivo di esperienza e un attaccante, che avevamo individuato in Zlatan Ibrahimovic. Tutto quello che riguarda il calciomercato viene avallato sotto il profilo economico dalla proprietà e sotto il profilo tecnico dall’area sportiva”, ha spiegato Maldini.

Poi l’ex terzino del Milan e della nazionale ha continuato: “Il budget si fa all’inizio della stagione naturalmente, il mercato di gennaio è considerato tra virgolette un mercato di riparazione, il nostro è stato un mercato molto virtuoso perché siamo riusciti a realizzare vendite inaspettate per 51 milioni di euro con Suso e Piatek, ed in un computo generale dell’anno 2019/2020 il calcolo era -18 milioni rispetto ai 75 previsti come budget generale, non vorrei sbagliare ma era 90 in uscita e 72 in entrata, per cui abbiamo fatto riferimento, in quella sessione di calciomercato, a quello che avevamo speso, ed a quelle che erano le necessità di natura tecnica”.

“Comunque, dopo la riunione con Gazidis, parlo della riunione di fine novembre, quella del comitato tecnico per intenderci, ci è stato detto che il budget era zero, lui (Gazidis, ndr) insisteva particolarmente sul fatto che non sapevamo chi sarebbe stato l’allenatore, stavamo ragionando di investimenti che avrebbero avuto effetto da gennaio in poi ma soprattutto dall’anno successivo. Per noi (Maldini e Massara, ndr) però l’allenatore era Pioli e ci basavamo su quello che era il lavoro e la necessità di Pioli e, cosa molto importante, abbiamo sempre creduto che gli acquisti li fa la società e non li fa l’allenatore che, al più, d’accordo con la dirigenza, indica dei profili.

(…) Per quanto riguarda il budget eravamo d’accordo su un budget di 75 milioni per i primi due anni, cioè 75 milioni per ciascuna stagione sportiva, noi ricordo che volevamo spostare parte del budget complessivo sulla prima stagione per fare dei grandi investimenti nella prima stagione, ad esempio fare 100 la prima stagione e 50 la seconda per dare un impatto forte sulla prima stagione che ritenevamo più importante e ci è stato detto: “vediamo”. Il gruppo di lavoro era formato da me, Boban e Massara.

All’inizio del mercato abbiamo avuto molta autonomia e siamo andati a Madrid a contattare giocatori in ruoli che non erano necessari numericamente, come Theo Hernandez”.