Gazidis: «Quanto resterà Elliott? Non c'è scadenza»

In una lunga intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport l’amministratore delegato del Milan Ivan Gazidis ha fatto il punto sul momento del club rossonero spiegando anche la situazione sui rinnovi di…

Milan marchio forte

In una lunga intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport l’amministratore delegato del Milan Ivan Gazidis ha fatto il punto sul momento del club rossonero spiegando anche la situazione sui rinnovi di Ibra, Donnarumma e Chalanoglu e soprattutto le strategia future di Elliott, il fondo americano proprietario della società di via Aldo Rossi.

«Paul (Singer, il numero uno del fondo Elliott, ndr) è un tifoso, certo. Ma è una proprietà diversa da quelle che hanno caratterizzato alcuni club italiani in passato. Posso dire che, così come non c’è un cronoprogramma in termini di obiettivi, Elliott non si pone limiti temporali in merito alla sua gestione del club», ha spiegato il ceo del Milan alla Gazzetta.

«Per quanto riguarda Gordon (il figlio di Paul, ndr), anche lui è un esperto e appassionato di calcio, e segue il Milan attentamente: sovente mi manda dei messaggi durante le partite per commentarle, ma non mi chiamerà mai per dire “voglio che cambi l’allenatore” oppure che “un giocatore non sta andando bene”», aggiungo Gazidis, che si è soffermato sulla filosofia alla base dell’investimento del fondo Elliott nel Milan.

«Ciò in cui crede la proprietà è un progetto serio, con una strategia chiara, che possa riportare il club ad alti livelli, e non nella passione senza controllo. Il Milan non è solo una squadra di calcio: è una importante comunità globale, che parte da Milano. È una istituzione per il Paese e per il mondo. Abbiamo una grande responsabilità, e anche la proprietà ne è pienamente consapevole. Ve lo dice uno che ormai si sente non solo italiano, ma molto milanese…».

Parlando con la Gazzetta, Gazidis si è soffermato anche sul tema del nuovo stadio di Milano. «Questa città ha bisogno di uno stadio per il futuro. In Mls ho visto come gli stadi hanno dato un impulso molto forte allo sviluppo del calcio. San Siro è un mito, ma non è questo il tema. Il tema è che se diciamo di no ora, sappiamo già cosa succederà. Dobbiamo pensare alle future generazioni di tifosi e ai loro bisogni».

L’amministratore delegato rossonero non si è sbilanciato invece sui temi relativi alla squadra: obiettivi stagionali, mercato e rinnovi.

«Non vogliamo imporre un obiettivo fisso di classifica, perché non è così semplice. Le cose non sono così nette, sono valutazioni complessive. Per noi è più importante vedere il progresso verso l’obiettivo, che è darci un futuro all’altezza», ha affermato Gazidis.