Cairo assorbe Rcs Pubblicità e blinda la sua presa sul gruppo

E’ in dirittura d’arrivo l’operazione di consolidamento della parte pubblicità all’interno della galassia Cairo: la fusione tra Rcs Pubblicità e Cairo Pubblicità. Come riporta Il Sole 24 Ore, Urbano Cairo…

Cairo Cvc

E’ in dirittura d’arrivo l’operazione di consolidamento della parte pubblicità all’interno della galassia Cairo: la fusione tra Rcs Pubblicità e Cairo Pubblicità. Come riporta Il Sole 24 Ore, Urbano Cairo sarebbe già da mesi al lavoro su quest’operazione con la sua prima linea di manager e ora mancano davvero gli ultimi tasselli. Dopo il Cda di Cairo Communication che si è tenuto ieri, oggi ci sarà quello di Rcs Mediagroup dopo il quale, come anticipato dal sito Dagospia, dovrebbe arrivare la chiusura definitiva della fusione.

In casa Cairo nessuno commenta la vicenda, ma sono diversi gli indizi che portano a pensare alla conclusione di quest’operazione. In primis, esattamente un anno fa, Cairo Communication ha comunicato a Rcs che avrebbe svolto, a livello di gruppo, attività di direzione e coordinamento nell’ambito della raccolta pubblicitaria. Un’attività la cui responsabilità è stata affidata all’amministratore delegato di Cairo Communication, Uberto Fornara.

Dopo sei mesi, a metà giugno, è uscito dalla galassia Cairo Raimondo Zanaboni, storico uomo dell’advertising in Rcs, dopo 14 anni passati in Rcs e dal 2008 alla guida di Rcs Pubblicità.

Una prima collaborazione tra le due responsabili della pubblicità del mondo Cairo c’è già stata. Infatti, Cairo Pubblicità e Rcs Pubblicità si sono cimentate insieme nel progetto Re-Start dedicato al settore auto e pensato per proporre l’offerta integrata delle due concessionarie di Urbano Cairo.

La nascita di una concessionaria unica che dovrebbe prendere forma dall’assorbimento di Rcs Pubblicità (che è una divisione di Rcs) in Cairo Pubblicità, che è controllata al 100% da Cairo Communication, editore fra l’altro di La7 e dei periodici, alla fine potrebbe portare a blindare il business Rcs in virtù di contratti di concessione pubblicitaria molto lunghi.