“Ho preso la Lazio al funerale, ho fermato il funerale, e ho portato la società in condizione di coma ancora irreversibile, spero di riuscire a renderlo reversibile, ma non è un compito semplice”
Con queste parole il 19 luglio 2004 iniziò l’era Lotito alla Lazio. L’acquisto di 18.268.506 azioni portò infatti l’imprenditore romano a diventare l’azionista di maggioranza di un club che, passata l’era Cragnotti, si trovava in una situazione di estrema difficoltà finanziaria.
Nelle 16 stagioni trascorse al comando dei biancocelesti, la Lazio ha conquistato ben 6 titoli: 3 Coppe Italia (2008-2009, 2012-2013, 2018-2019) e 3 Supercoppa Italiane (2009, 2017, 2019) sconfiggendo nell’agosto 2009 quella che sarebbe diventata l’Inter del Triplete di Mourinho e nel 2017 la Juventus dell’era Allegri.
Oltre alle vittorie sul campo anche le onorificenze fuori dal rettangolo di gioco: nel 2015, il presidente Lotito si è aggiudicato il premio Financial Fair Play “Al dirigente sportivo che si è particolarmente distinto nell’oculata, corretta, virtuosa e innovativa gestione economica di un club calcistico”.
Grazie alla gestione Lotito la Lazio è stata in grado di raggiungere importanti risultati economici oltre a quelli sportivi citati. Nel periodo post Calciopoli, la Lazio ha chiuso l’esercizio in positivo per ben 9 volte su 12, con un utile aggregato dal 2007 al 2019 di quasi 70 milioni di euro.
Stagione | Utile Netto / Perdita Netta |
2007 – 2008 | 13.761.874,00 € |
2008 – 2009 | 12.050.984,00 € |
2009 – 2010 | -1.692.751,00 € |
2010 – 2011 | 9.982.408,00 € |
2011 – 2012 | 4.221.554,00 € |
2012 – 2013 | -5.894.288,00 € |
2013 – 2014 | 7.068.190,00 € |
2014 – 2015 | 5.812.193,00 € |
2015 -2016 | -12.625.154,00 € |
2016 – 2017 | 11.377.545,00 € |
2017 – 2018 | 37.306.639,00 € |
2018 – 2019 | -13.239.101,00 € |
Tot. | 68.130.093,00 € |
Fonte: bilanci ufficiali SS Lazio SPA
Il trend di crescita economica della società è evidente in tutte le principali voci di bilancio:
la tendenziale crescita del giro d’affari – trainato specialmente dai ricavi da diritti TV – ha reso sostenibile un progressivo aumento del valore contabile della rosa, oltre che ovviamente, ad un aumento del budget stipendi degli stessi calciatori.
Anche i punti in classifica e i piazzamenti finali in campionato hanno goduto di un generale miglioramento, soprattutto nelle ultime stagioni, a testimonianza di come i risultati sportivi sono spesso correlati ai risultati economici.
La Lazio all’alba dei suoi 120 anni di storia, si è trasformata radicalmente nella gestione, patrimonializzando alcuni asset tra cui il Centro Sportivo di Formello e il palazzo Valenziani. Ma è riuscita anche e soprattutto ad ottenere corpose plusvalenze grazie al player trading. L’utile netto, che nel 2018 ha superato i 29 milioni di Euro, è il risultato di importanti cessioni in sede di calciomercato (Keità, Biglia e Hoedt) capaci di generare plusvalenze per oltre 61 milioni di euro.
La tabella qui sotto ci mostra l’abilità di questi anni nelle operazioni in uscita. La vendita ciclica di calciatori di indubbia importanza tecnica, ma vicini a scadenza contrattuale, ha consentito di creare plusvalenze importanti. Inoltre è stato costante il reimpiego dei capitali provenienti da calcio mercato, utilizzati per acquistare nuovi potenziali talenti: una strategia che sta garantendo un alto livello della rosa negli ultimi anni.
Costo acquisto | Ricavo vendita | Plusvalenza | |
Keità | € 410.000,00 | € 29.325.000,00 | € 29.260.000,00 |
Anderson | € 7.520.000,00 | € 31.000.000,00 | € 24.049.000,00 |
Candreva | € 8.200.000,00 | € 22.000.000,00 | € 19.412.000,00 |
Kolarov | € 952.000,00 | € 10.575.000,00 | € 17.192.000,00 |
Biglia | € 8.400.000,00 | € 17.500.000,00 | € 15.852.000,00 |
Hoedt | Parametro zero | € 16.000.000,00 | € 15.735.000,00 |
Hernanes | € 9.500.000,00 | € 20.000.000,00 | € 15.731.000,00 |
Oddo | € 1.500.000,00 | € 10.750.000,00 | € 10.148.000,00 |
Lichsteiner | € 1.200.000,00 | € 10.000.000,00 | € 9.317.000,00 |
€ 156.696.000,00 |
Da sottolineare, inoltre, che la Lazio dal 2007 sta ripagando il debito con l’Erario che pesava oltre 140 milioni per imposte IVA e IRPEF non versate. Grazie alla Legge 178 del 2002, Lotito è riuscitoa dilazionare l’ammontare complessivo con 23 rate, a scadenza il 1° aprile di ogni anno, da 5,65 milioni di euro ciascuna. Il debito è inoltre garantito dalla cessione pro solvendo degli introiti da biglietteria oltre che da un’ipoteca sul Centro Sportivo.
Oggi la Lazio si gioca lo scudetto (sempre se si riesca ad assegnarlo), appaiata in classifica con Juventus e Inter, squadre che vantano fatturati e costo della rosa non paragonabili a quelli dei biancocelesti.
E’ dall’organizzazione che parte il successo del club, una struttura guidata da Lotito e il valore aggiunto garantito da Igli Tare sotto il punto di vista tecnico-sportivo, hanno consentito di colmare almeno in parte il gap con realtà capaci di garantire introiti ed investimenti più elevati.
Un altro dei cavalli di battaglia del Presidente, è quello di riuscire a formare da zero il proprio personale. Ecco perché si è scelto di puntare su profili emergenti come Tare, Inzaghi e Peruzzi. L’analogia che Lotito stesso fa è che da buon imprenditore, preferisce comprare un terreno agricolo, investirci nel tempo, ottenere l’agibilità e costruire in economia per poi rivendere, piuttosto che comprare (come fanno altri grandi club) direttamente l’appartamento di lusso.
Grazie a questa lungimirante visione, si è riusciti a capitalizzare al meglio il potenziale umano, proveniente anche dalla fallimentare gestione Cragnotti, non disperdendo esperienze e cultura aziendale che si sono formate durante le carriere dei rispettivi atleti.
Infine è giusto citare un altro punto di forza di questo club, rappresentato dal clima “familiare” che si respira all’interno del centro sportivo. È proprio Formello, il fiore all’occhiello della società, che rappresenta uno degli investimenti strategici più riusciti. Il club infatti non garantendo ingaggi esorbitanti, utilizza l’arma del centro sportivo funzionale e accogliente, come un fattore rilevante nella scelta dei giocatori al momento delle contrattazioni di mercato.
Grazie alla gestione strategica che mira a risultati di lungo periodo, Lotito ha emulato la più famosa fenice, riuscendo a far risorgere l’aquila dalle proprie ceneri e gettando le basi per risultati economico-sportivi sempre migliori nel tempo.
ARTICOLO DI PIETRO ARETINO