L’effetto Covid si sente anche sui numeri di Sky Italia, soprattutto in termini di abbonati, scesi anche per l’assenza di eventi sportivi nei mesi del lockdown. Un calo probabilmente fisiologico e atteso anche dalla dirigenza della pay tv di proprietà di Comcast.
Come riporta Andrea Montanari in un articolo su MF – Milano Finanza, infatti, la base di abbonati a Sky Italia sarebbe pari a circa 4,6 milioni, rispetto ai 5 milioni del periodo pre-Covid.
Numeri su cui cresce l’incidenza degli abbonati al digitale terrestre, saliti a 600mila durante gli ultimi mesi, con potenziale impatto sui ricavi: il ricavo medio mensile per utente degli abbonati al digitale è di circa 27 euro, contro i circa 41/42 euro di chi è abbonato tramite satellite.
Numeri che quindi rischiano di ridurre la marginalità e gli utili che, secondo gli esperti del settore, Sky può produrre avendo anche solo un bacino d’utenza di 3,8-4 milioni di clienti. Per questo, spiega MF, il management di Sky starebbe lavorando alla definizione di un piano di ristrutturazione e riorganizzazione interna che prevede tagli e uscite a vari livelli.
Un piano che potrebbe concretizzarsi da gennaio 2021 e che riguarderebbe il taglio di almeno 350 dipendenti, tra dirigenti, quadri, impiegati, personale amministrativo e giornalisti, su un organico complessivo della pay tv basata a Milano, nel quartiere generale di Rogoredo, che supere la 4 mila unità.
Intanto Sky lavora per valutare l’ingresso nella società della rete unica alla quale stanno lavorando Tim e Cdp, mentre resta alta l’attenzione per i diritti tv della Serie A, con il progetto della media company della Lega che potrebbe cambiare ulteriormente le carte in tavola nella partita per trasmettere le partite di campionato.