«La Premier League conferma di aver concluso oggi i suoi accordi per la copertura del torneo in Cina con il suo licenziatario in quel territorio. La Premier League non commenterà ulteriormente la questione in questa fase».
Con questo messaggio pubblicato tramite il suo profilo Twitter, la Premier League ha annunciato di aver messo fine al proprio rapporto con PPTV, la società titolare dei diritti di trasmissione delle partite del massimo campionato inglese in Cina (e proprietà di Suning Holdings Group).
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Anche l’emittente ha annunciato la risoluzione dell’accordo spiegando che «la pandemia ha prodotto sfide che si riflettono sulla nostra trattativa. Le due parti non riescono a raggiungere un accordo sul prezzo. Abbiamo pagato anticipatamente i diritti come da contratto», riporta Titan Sport.
La notizia giunge dopo che poco meno di un mese fa la società non aveva ancora corrisposto alla Premier League il pagamento di 160 milioni di sterline per i diritti televisivi. Una somma dovuta a marzo, ma il cui versamento era stato bloccato dopo lo stop del campionato inglese a seguito dell’emergenza Coronavirus.
In risposta al mancato versamento, la Premier aveva così deciso di respingere al mittente l’offerta per un’estensione di tre anni del contratto, per coprire le stagioni dal 2022/23 al 2024/25.
La fine dell’accordo con PPTV potrebbe avere conseguenze sismiche per le finanze dei club, poiché il contratto televisivo con la Cina è il più redditizio al mondo, escluso ovviamente quello all’interno del Regno Unito. Suning ha ottenuto i diritti per trasmettere le partite della Premier League per il triennio 2019-2022 sul suo canale digitale, grazie ad un’offerta di 564 milioni di sterline.