Giulini tra Cagliari e Fluorsid: «Così faccio conoscere la Sardegna nel mondo»

Il Cagliari ha ottenuto l’ennesima salvezza in questa stagione che ci siamo da poco messi alle spalle, cofermandosi una squadra in grado di mettere in difficoltà anche formazioni sulla carta…

Cagliari bilancio 2020

Il Cagliari ha ottenuto l’ennesima salvezza in questa stagione che ci siamo da poco messi alle spalle, cofermandosi una squadra in grado di mettere in difficoltà anche formazioni sulla carta più accreditate, come ha fatto soprattutto nella prima parte dell’annata. Ma questo non basta, si punta a crescere ancora, soprattutto in un anno importante come questo, in cui il club ha festeggiato il 50esimo anniversario dallo scudetto e il centenario dalla fondazione.

Nel corso degli anni il miglioramento è stato costante e gran parte del merito non può che essere dato al presidente Tommaso Giulini, uno a cui le ambizioni non mancano di certo.

Come ricordato da Forbes, l’imprenditore classe 1977 ha già un curriculum importante. È lui a guidare la Fluorsid, realtà leader a livello mondiale nell’estrazione, trasformazione e commercializzazione di derivati del fluoro e di altri minerali. L’azienda è ormai un punto di riferimento nel suo settore; proprio un anno fa ha festeggiato il mezzo secolo di attività (a fondarla è stata il papà del patron dei rossoblù, il conte Carlo Enrico Giulini).

Prima di assumere un incarico così importante nell’azienza di famiglia, Giulini non ha mancato di fare esperienza altrove. La sua attività ha inizio in Francia, dove ha avuto la possibilità di capire anche come si lavori in imprese prestigiose al di fuori dei nostri confini; poi, una volta pronto, il salto è stato un passo quasi naturale.

A raccontare come questo momento sia arrivato è stato lui stesso: “Mio padre voleva che vedessi dall’interno la sua azienda, la Fluorsid. E mi piacque, da subito, per la possibilità di viaggiare. Ero l’unico della famiglia a lavorare nella parte sarda dell’azienda. Quando ebbe dei problemi, con l’aiuto di mia madre, delle banche e grazie a un briciolo di follia, decisi di fare un aumento di capitale. La strada fu quella giusta. Insieme all’attuale direttore commerciale e all’ad del gruppo, che erano compagni di università in Bocconi, con un lavoro di squadra, siamo riusciti a far conoscere a tutto il mondo un’azienda sarda.

Le ambizioni di Giulini tra azienda e calcio

Al momento Fluorsid non può essere che considerata una realtà di riferimento anche da parte della concorrenza. L’azienda esporta ben il 95% dei suoi prodotti a livello mondiale. I risultati ottenuti in questi anni sono quindi evidenti, ma senza dimenticare un aspetto importante: l’attenzione nei confronti dell’ambiente, ormai diventata fondamentale in ogni settore.

I passi avanti ottenuti in questi anno non possono che rendere orgoglioso Giulini: “Abbiamo comprato un competitor in Norvegia, una miniera di fluorite in Inghilterra, che è poi fondamentale per la lavorazione dell’alluminio” – ha raccontato. È stato inoltre rilevato il polo di Porto Marghera, l’ex Montedison da Solvay.

L’ambizione e la volontà di crescere sono evidenti anche nel percorso fatto dal suo Cagliari. I risultati sul campo sono certamente importante, ma non sono l’unico aspetto a cui si guarda. Altrettanto fondamentali sono anche le radici con il territorio, aspetto che si evidenza non solo attraverso il legame sottoscritto con alcuni sponsor (Latte Arborea, che fa da sponsor di manica al club, è una realtà consolidata nel territorio), ma anche con alcuni calciatori che arrivano in prima squadra (Barella è solo uno degli ultimi esempi). “Una società unica, che rappresenta un popolo. Il legame col territorio è forte, per questo puntare sui giovani come è stato per Barella, come è per Carboni, è bello e importante”

Per competere in un mondo difficile come quello del calcio poter contare su strutture all’avanguardia, che possano permettere di incrementare i ricavi, è altrettanto importante. Solo poche settimane fa il club è riuscito a sottoscrivere un accordo con Sportium, che si occuperà della progettazione del nuovo stadio. Se tutto andrà bene, si potrà disputare qui la prima partita nel 2023-2024.

Il periodo a livello economico è difficile un po’ per tutti i club, complici anche i ricavi assenti per la biglietteria, ma almeno per ora grandi problemi non vengono riscontrati. “L’obiettivo primario è stato da subito mettere in sicurezza il club”.

Questo però a Giulini e ai suoi collaboratori non basta. La società ha infatti deciso di istituire una serie di Academy sul terrritorio per coltivare in casa i propri talenti. Il patron dei sardi ha già individuato un modello che vorrebbe seguire: “Competere è dura con società con un budget di tre, quattro, cinque volte superiore. Però l’Atalanta è l’esempio che, se sai progettare, i sogni si realizzano”. Non tutto può essere quindi impossibile.