Antonio Percassi ancora stenta a crederci, ma la sua Atalanta è pronta per scendere in campo in Champions League e a giocarsi le sue carte contro i campioni di Francia del PSG grazie a un percorso e alla crescita di un progetto serio, come sottolinea il presidente nerazzurro in un’intervista alla Gazzetta dello Sport.
«Se razionalizzo, ci vedo dietro tante cose: una struttura societaria che mio figlio Luca sta valorizzando, un grande lavoro dello staff tecnico e giocatori super per il loro comportamento, non solo in campo», ha voluto sottolineare Percassi.
Quanto alla gara, «mi piace sapere che l’Atalanta, al di là di emozione e concentrazione, potrà giocare con la testa libera. La partita secca non favorisce nessuno. Secondo me oggi va bene a entrambe le squadre: visto quello che abbiamo passato, è già tanto che si siano create le condizioni per finire la Champions».
Non manca un pensiero all’emergenza Coronavirus, e in particolare alla città di Bergamo, tra le più colpite in Italia: «I nostri ragazzi sentono questa responsabilità, giocheranno anche per la città. Alcuni vivono a Bergamo da anni, tutti sanno che non ci sarà un bergamasco vero senza la tv accesa: è l’unico modo che hanno per ricambiare».
Tornando alla partita, Percassi fa il punto sulle assenze, soffermandosi in particolar modo su Ilicic: «Lo chiamerò prima e dopo la partita: come se dovesse giocarla anche lui. E spero di rivederlo in campo per l’inizio del prossimo campionato. Anzi, ci credo».
Tra gli obiettivi per la prossima stagione, c’è quello di giocare la Champions a Bergamo, un vero e proprio sogno per Percassi: «Sono passato allo stadio anche ieri: sta venendo un bel gioiello, con l’adeguamento della Curva Sud progettato per portare la Champions a casa nostra. Lo considererei l’evento più storico fra tutti quelli storici degli ultimi anni».
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E a proposito del 2020/21, Percassi chiude parlando di mercato e confermando che rispetto allo scorso anno verrà adottata la «stessa strategia. Quanto al sacrificio di un giocatore, dipenderà da chi ci chiederanno e quanto offriranno, ma ci pensiamo dopo la Champions».