CVC chiede la “clausola Covid” per l’operazione Sei Nazioni

CVC Capital Partners punta a inserire una «clausola Covid» nell’affare Sei Nazioni. Prima della pandemia il private equity basato in Lussemburgo aveva avanzato un’offerta da 300 milioni di sterline per…

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CVC Capital Partners punta a inserire una «clausola Covid» nell’affare Sei Nazioni. Prima della pandemia il private equity basato in Lussemburgo aveva avanzato un’offerta da 300 milioni di sterline per rilevare il 17% del principale torneo di rugby europeo.

Ora, seppur la proposta resti valida, il Financial Times spiega che CVC vorrebbe inserire nel contratto una clausola legata all’emergenza Coronavirus che lo esoneri dai pagamenti in caso di cancellazione della maggior parte delle partite o di altre gravi interruzioni causate da nuove ondate in Europa.

Il fondo vorrebbe anche che il torneo trattenga una parte di risorse dai sei Paesi partecipanti (Inghilterra, Scozia, Galles, Irlanda, Francia e Italia) per coprire i costi in caso di sospensione del torneo per ragioni sanitarie.

La richiesta rischia di complicare il negoziato con il Sei Nazioni che pareva avviato alla conclusione. Lo sport rimane uno dei settori più esposti alla pandemia, benché resti di grande interesse per gli investitori internazionali, come dimostrano le offerte miliardarie della stessa CVC e di altri fondi per i diritti tv della Serie A.

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Come noto, sono sette i fondi che sono stati ammessi a presentare offerte per il massimo campionato italiano, dopo l’assemblea del 13 luglio. Si tratta di CVC, Bain Capital, Advent, Wanda, General Atlantic, TPG e Apollo. L’obiettivo è portare tutti i fondi interessati ad avanzare una proposta concreta entro il 24 luglio.