Il Brescia ha esercitato il diritto di recesso del contratto nei confronti di Mario Balotelli. Un diritto che la società del presidente Massimo Cellino avrebbe potuto esercitare in caso di aritmetica retrocessione in Serie B, ma la notifica è già stata inviata al numero 45.
La tempistica può far discutere, dato che il Brescia deve sì compiere un’impresa per agguantare una salvezza, ma è ancora in piena corsa per giocarsi il mantenimento della massima Serie, dati gli 8 punti di distanza dalla zona salvezza con 10 giornate ancora da giocare.
La mossa di Cellino è dettata da un eccesso di zelo, ma soprattutto dalla volontà di chiarire che la storia tra il Brescia e Balotelli è definitivamente finita, non dando alcuna possibilità di appello a SuperMario. Visto che l’accordo nel 2019 era stato firmato in tempi pre-covid, quindi con la stagione che si sarebbe chiusa il 30 giugno come sempre, meglio rispettare la canonica tempistica per non concedere appigli legali alla controparte. Cellino ha fatto valere la clausola di rescissione in caso di B entro la data prevista dal contratto anche se la retrocessione aritmetica arriverà oltre quella soglia temporale.
La Leonessa dovrà provare a giocare le sue carte per la salvezza, ma con un asso in meno nel suo mazzo. Domani sera il Brescia torna in campo a Milano contro l’Inter e domenica sfiderà il Verona al Rigamonti, e in entrambe le sfide Balotelli non ci sarà e con tutta probabilità non lo si rivedrà fino alla fine del campionato.
Nel frattempo ieri Balotelli non si è presentato alle 12.30 per l’allenamento quotidiano a Torbole Casaglia. Un’assenza giustificata però perché è stata la stessa società a dispensarlo dal lavoro. Il mal di schiena che lo aveva tormentato domenica mattina non era dunque un tentativo di Mario di circuire il lavoro atletico, ma una noia vera. E così dopo il confronto con società e staff si è deciso di sospendere la tabella di marcia e di sottoporre Balotelli ad accertamenti in questi giorni.