Cellino su Balotelli: «Mario è un po’ anarchico. Siamo delusi»

Non si placano le polemiche su Mario Balotelli e il Brescia, dopo che l’attaccante non si è presentato all’allenamento di martedì. Il numero 45 sostiene di aver comunicato la sua…

Is Arenas Cellino

Non si placano le polemiche su Mario Balotelli e il Brescia, dopo che l’attaccante non si è presentato all’allenamento di martedì. Il numero 45 sostiene di aver comunicato la sua indisposizione intestinale, mentre la dirigenza si è dimostrata infastidita dall’assenza ingiustificata del giocatore.

Un rapporto quello tra SuperMario e le Rondinelle che sembra ormai ai minimi termini, con la società che minaccia anche di adire le vie legali per arrivare alla risoluzione del contratto. Della questione ha parlato il presidente del Brescia, Massimo Cellino, intervenuto a QSVS.

«Io sono ancora in ufficio, non so… è successo qualcosa con Balotelli? Io cerco di evitare i tribunali, il caso Balotelli è ingigantito anche perché in questo c’è poco di cui parlare, il calcio è ancora fermo. È un ragazzo particolare, che con la testa non è più qui con noi lo do per scontato. Non c’è nulla di diverso rispetto a quello che ha sempre fatto, è un po’ anarchico», ha spiegato.

Il contratto di Balotelli in scadenza al 30 giugno, si rinnoverebbe automaticamente per due stagioni in caso di salvezza. A proposito di questo il numero uno delle Rondinelle ha detto: «Con la Serie B il contratto di Balotelli si annulla, con ogni probabilità sarà senza contratto l’anno prossimo vista la classifica. Per quanto riguarda il discorso 30 giugno la FIGC ha deliberato che la stagione sportiva finirà il 30 agosto».

«I contratti – ha aggiunto – si basano sulla stagione sportiva e quindi dureranno 14 mesi. Corini gli ha voluto bene, gli ha lasciato passare ritardi, qualche allenamento a basso ritmo… C’è un po’ di delusione, forse anche lui sarà deluso…. Non è stata un’operazione mediatica, ma puramente tecnica. Avrebbe potuto darci un contributo importante. Io pensavo, perché gli voglio bene, che a Brescia si creasse un qualcosa di nuovo per lui. Siamo delusi».