Il Consiglio federale della FIGC andato in scena nella giornata di ieri si sarebbe spaccato, registrando il voto contrario di calciatori e allenatori, che stanno dando battaglia sul fronte degli stipendi.
Come riporta La Repubblica, la Federcalcio ha deliberato che le società potranno iscriversi anche senza pagare gli emolumenti di marzo e aprile, ai club basterà aprire il contenzioso con i calciatori. Inoltre, la scadenza per saldare maggio è prorogata al 31 agosto: per i primi 8 mesi del 2020 i calciatori potrebbero dunque incassare solo gennaio, febbraio e maggio fino al 16 ottobre.
Secondo i presidenti, questo sarebbe solamente un modo per evitare che dopo il 30 giugno ci sia chi si rifiuta di continuare a giocare, se non verrà pagato, e per fronteggiare l’assenza di liquidità che colpirà le casse di diverse società.
A rischiare gli stipendi da marzo ad agosto sono quasi 2000 atleti: il 50% dei professionisti, al netto della cassa integrazione, attesa forse tra 90 giorni e che la FIGC non può integrare per motivi legali (tutelati soltanto i contratti al minimo federale: chi non li paga non può iscriversi).