Fare sport in bicicletta, cosa dice il Dpcm sulla Fase due

Andare in bicicletta Fase due Coronavirus – Dal 4 maggio 2020 sarà possibile andare i bicicletta, anche lontano dalla propria abitazione, nell’ambito di «attività sportiva o attività motoria, purché comunque nel…

Si può uscire dal proprio comune per fare sport se si è in zona rossa?

Andare in bicicletta Fase due Coronavirus – Dal 4 maggio 2020 sarà possibile andare i bicicletta, anche lontano dalla propria abitazione, nell’ambito di «attività sportiva o attività motoria, purché comunque nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività».

E’ quanto previsto dal Dpcm che disciplina la cosiddetta “fase due” per la gestione dell’emergenza coronavirus. Dpcm le cui disposizioni valgono, al momento, dal 4 maggio al 17 maggio.

Per la pratica dell’attività sportivo o motoria, cade dunque quel «in prossimità della propria abitazione» che tante diversità interpretative aveva provocato soprattutto per le passeggiate e per il jogging.

Dal 4 maggio si potrà dunque passeggiare, andare a correre o in bicicletta senza alcun limite o distanza da casa.

Bisognerà essere sempre da soli o mantenere la distanza di sicurezza:

  • un metro per l’attività motoria
  • due metri per l’attività sportiva

Andare in bicicletta fase due: minori accompagnati

I bambini e i minori potranno uscire di casa per andare in bicicletta, nell’ambito dello svolgimento di attività motoria o sportiva, ma accompagnati da un adulto.

«E’ consentito svolgere individualmente, ovvero con accompagnatore per i i minori o le persone non completamente autosufficienti, attività sportiva o attività motoria, purché comunque nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività», si legge all’articolo 1 comma f del Dpcm.

Andare in bicicletta fase due: riaperti i parchi ma con limitazioni

Dal 4 maggio 2020, parchi, ville e giardini pubblici riapriranno su tutto il territorio nazionale, ma gli ingressi potranno essere «contingentati» dai sindaci in modo da evitare assembramenti di persone.

Il Dpcm conferma che anche dal 4 maggio 2020 «è vietata ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici e privati» e che «il sindaco può disporre la temporanea chiusura di specifiche aree in cui non sia possibile assicurare altrimenti il rispetto» di questa misura.

«L’accesso del pubblico ai parchi, alle ville e ai giardini pubblici», si legga ancora nel Dpcm, «è condizionato al rigoroso rispetto di quanto previsto» in precedenza (divieto di assembramento), «nonché della distanza di sicurezza interpersonale di un metro».