La Juventus ha trovato un accordo con allenatore e calciatori per il taglio degli stipendi. Una mossa che produrrà un effetto positivo per 90 milioni sul bilancio 2019/20 del club (qui i dettagli dell’intesa, che prevede che i calciatori recuperino nelle stagioni successive parte delle mensilità cedute).
Ora bisogna capire come decideranno di muoversi gli altri club di Serie A, che almeno per il momento sembra che preferiscano rimanere su posizioni attendiste, dato che ancora non si sa come andrà a finire la stagione.
In ogni caso, oggi, alle ore 18.45, andrà in scena il vertice Lega-AIC: i club presenteranno al sindacato dei calciatori le proposte per abbassare un bel po’ quota 1,2 miliardi, dato che corrisponde al monte stipendi totale della A depurato dal taglio del club bianconero.
Come spiega “La Gazzetta dello Sport”, sul tavolo ci sono due ipotesi che potrebbero consentire di arrivare a un accordo. La prima è una sospensione immediata degli stipendi per il periodo di tempo non lavorato, con la busta paga di marzo da trattenere in gran parte, visto che l’attività si è fermata il 9 marzo.
In alternativa si potrebbe optare per la richiesta di uno “sconto” proporzionato all’entità dell’ingaggio di ogni giocatore. L’obiettivo sembra essere sempre quello di arrivare a un accordo nazionale, anche se – come ha più volte ricordato Tommasi – questo non vincolerebbe i singoli giocatori.
Tra li altri club, Inter e Roma sono quelli che vantano il monte ingaggi più alto dopo la Juventus, e che potrebbero avere più interesse al rinvio di una parte degli ingaggi nell’esercizio 2020/21, come deciso da Agnelli. I nerazzurri potrebbero aspettare almeno Pasqua per capire dove può andare la Serie A.
Nella classifica degli stipendi segue il Napoli. Per la Gazzetta, il salario di marzo verrà congelato, ma in ballo tra presidente e giocatori ci sono diversi temi, come la questione multe post ammutinamento di inizio novembre e le possibili cause per i diritti di immagine.
Anche in casa Milan niente trattative individuali: è difficile che la dirigenza rossonera scelga una strada alternativa alla contrattazione collettiva. Infine, per quanto riguarda la Lazio, Lotito crede che si possa ricominciare tra maggio e giugno. Tuttavia, almeno per lo stop già in atto il numero uno laziale si rimetterà alle decisioni collettive sul taglio delle buste paga di marzo e aprile.