Come ottenere il rimborso dell’abbonamento alla pay tv Sky e Dazn?
In caso di sospensione definitiva del campionato di Serie A, i clienti delle pay-tv possono chiedere la risoluzione del contratto senza penali? Possono chiedere un rimborso per la mancata visione degli eventi sportivi per cui avevano sottoscritto l’abbonamento?
Calcio e Finanza lo ha chiesto agli avvocati di Osborne Clarke, studio legale internazionale che, grazie anche all’ingresso tra i partner di Pier Filippo Capello e Andrea Bozza, è ormai da qualche anno uno degli studi più attivi nel campo dello sport business (tra le operazioni seguite di recente i passaggi di Lukaku e Moses all’Inter, l’accordo di testimonial di Bobo Vieri per Gillette).
Rimborso abbonamento pay tv, l’opinione di Osborne Clarke
Per rispondere compiutamente, occorrerebbe capire cosa in accadrà in concreto.
Se il campionato di Serie A non venisse mai completato, le pay-tv non potrebbero dare esecuzione al contratto che hanno sottoscritto con i loro clienti, ossia non potrebbero trasmettere le partite. In ragione di ciò, le pay-tv non potrebbero pretendere il pagamento della (o dovrebbero restituire la) parte dell’abbonamento relativa alla visione delle partite che non saranno disputate.
In pratica, i contratti di abbonamento (in relazione alla visione degli eventi che non si disputeranno) si risolveranno, facendo salve solo le prestazioni già eseguite.
Laddove, invece, lo svolgimento del campionato venga differito, le pay-tv saranno in grado di trasmetterne le partite e i clienti potranno vederle, ancorché con uno slittamento temporale.
Al verificarsi di questa ipotesi, appare quantomeno discutibile che i clienti possano pretendere la risoluzione del contratto o la restituzione degli importi (peraltro, potrebbe non essere loro interesse).
[Alla riposte dello studio Osborne Clarke alle domande di Calcio e Finanza hanno contribuito gli avvocati Andrea Bozza, Pierfilippo Capello, Riccardo Roversi, Federico Banti, Federico Ferrara, Angelo Molinaro e Stefano Lava].