In un’intervista rilasciata all’ANSA, il presidente del Cagliari Tommaso Giulini ha parlato dell’emergenza Coronavirus e dei risvolti della malattia sul calcio. A cominciare da Albin Ekdal, ex calciatore dei rossoblù colpito dal virus.
«Abbraccio affettuosamente Albin. Bisogna rimanere sempre ottimisti e non fare prevalere preoccupazione o peggio panico. Riadatto un vecchio proverbio, “anche gli orologi fermi hanno ragione due volte al giorno”: nel caso di questi ragazzi in isolamento la prima volta è stato l’esito positivo del test, la seconda sarà la guarigione», ha commentato Giulini.
Nonostante lo stop dei campionati, il pensiero resta sempre al Cagliari: «Lavoriamo via conference call sia con lo staff tecnico, Zenga, Canzi, Carli e Cossu che con il management, Passetti, Catte, Melis e l’avvocato Porzio», spiega il presidente.
E sulla squadra aggiunge: «Ci incontreremo con i giocatori al centro sportivo sabato 21 marzo, 14 giorni dopo l’ultimo impegnativo allenamento contro l’Olbia, e valuteremo tutti insieme come proseguire la stagione nel modo più responsabile e serio possibile. Così farà anche la nostra primavera coordinata da Conti».
«I ragazzi – ha proseguito – ricevono indicazioni dallo staff tecnico e medico per esercizi a casa e alimentazione. Pavoletti, Ceppitelli e Faragò lavorano individualmente al centro sportivo per recuperare dai rispettivi infortuni». Poi ha spiegato, a proposito dei tempi di ripresa: «Programmiamo in duplice ottica l’eventuale ripresa dell’attuale campionato ai primi di maggio. E l’inizio della nuova stagione a luglio».
Tra le tante ipotesi anche quella dei playoff: «Playoff e playout non possono essere decisi in corsa, i regolamenti si fanno ad inizio torneo e a mio parere non si devono modificare neanche in circostanze super eccezionali come questa. Se sarà possibile la stagione proveremo a concluderla a maggio e a giugno, ma oggi le priorità sono ben altre».