Il presidente della Federazione Italiana Pallacanestro Giovanni Petrucci ha disposto un minuto di silenzio su tutti i campi e in ogni categoria nelle gare dell’intera settimana. “Un piccolo ma sentito e doveroso gesto – ha dichiarato Petrucci – per onorare la vita e la memoria di Kobe Bryant, campione assoluto che ha sempre avuto nel cuore il nostro Paese”. Kobe, scomparso ieri tragicamente in un incidente in elicottero assieme alla figlia Gianna e ad altre sette persone, “è stato e sarà per sempre legato all’Italia”.
“L’ho conosciuto con Ettore Messina tre anni fa, e avevamo concordato un suo impegno in Italia: quando gli comunicai che la sua sede sarebbe stata Roma, per un corso ai giovani, si emozionò: mi disse che ogni volta che si parlava dell’Italia e di Roma, gli si accapponava la pelle per la commozione”: Gianni Petrucci, presidente della Federbasket, ricorda così l’ex campione Nba cresciuto in Italia, dove il padre aveva giocato in varie società di alto livello.
Nato a Philadelphia, era figlio di Joe “Jellybean” Bryant, anche lui giocatore di basket. E proprio per seguire il padre, il piccolo Kobe dal 1984 al 1991 ha vissuto in Italia, tra Rieti, Reggio Calabria, Pistoia e Reggio Emilia. Tanto da parlare ancora un ottimo italiano, che ogni tanto ha usato anche in campo negli ultimi anni con compagni e avversari.