Ceferin: «Var? Il calcio ha bisogno di incertezza»

“Non voglio essere troppo specifico prima di preparare la proposta. Cl sono alcune cose che non sono chiare, ad esempio il fuorigioco. La linea è sottile ed è disegnata dagli…

“Non voglio essere troppo specifico prima di preparare la proposta. Cl sono alcune cose che non sono chiare, ad esempio il fuorigioco. La linea è sottile ed è disegnata dagli arbitri davanti allo schermo, è un elemento soggettivo su una decisione oggettiva. Il fallo di mano è un’altra cosa non chiaro, è stata strana la scena con gli allenatori. Ci sono cose non chiare, vorremmo chiarirle”. Così il presidente dell’Uefa Aleksander Ceferin è tornato sul tema Var, durante la conferenza stampa al termine dell’odierno incontro del Comitato Esecutivo Uefa.

“Tornare indietro? Ci saranno sempre team che si lamenteranno degli errori. Dobbiamo rendere tecnologia più chiara veloce e meno invasiva, ma rimarrà. Non sono contro, non è una brutta cosa, ma è lontana da essere chiara. Per questo dobbiamo migliorarla”, le parole di Ceferin, intervenuto dopo l’intervista al Daily Mirror in cui puntava il dito proprio contro il Var.

“Quanto andiamo indietro nella ricerca di episodi? Controlliamo fino a 5, 15 minuti prima? Anche Rosetti, a cui ho chiesto informazioni, era confuso, è strano. È successo in Nations League e anche in Champions League (che gli arbitri siano andati molto indietro, ndr), sono cose non chiare. Il gioco sta cambiando e di questo siamo preoccupati, che stia cambiando troppo”.

“Fuorigioco? La Goal Line Technology funziona in maniera perfetta ma il fuorigioco non può funzionare alla stessa maniera, ci sono influenze sulle partite, tante cose che sono importanti. Credo che il calcio abbia bisogno di incertezza, giocatori fanno errori e gli arbitri in campo devono prendersi la responsabilità delle decisioni, non qualcuno in un van o a 500 km dallo stadio. Gli arbitri devono decidere”.

“L’approccio nei diversi campionati crea confusione, in Premier non controllano nulla, in Italia controllano ogni occasione, è la mia sensazione quando guardo le partite in tv tv. Posso vivere con l’incertezza e con il fatto che gli arbitri sono esseri umani che fanno errori, ma ora quando tecnologia fa errori è un problema maggiore, perché non è chiaro. Ancora non sappiamo quale fallo di mano è fallo di mano, non sappiamo chi disegna linee, quanto è grossa linea, come le disegna, se è fuorigioco se sei più avanti di 1 cm, se cambia effettivamente la partita un fuorigioco così. Ci sono tante domande. Vorrei che il calcio rimanesse abbastanza simile a quello che è stato per centinaia di anni”, ha concluso Ceferin.

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