Le manifestazioni di protesta in Cile, dove milioni di persone sono scese in strada per rivendicare giustizia sociale, servizi di base pubblici efficienti, in una della nazioni in cui, in assoluto, il divario tra ricchi e poveri è più profondo, preoccupano anche la Conmebol, ente sudamericano del calcio.
La situazione dell’ordine pubblico viene monitorata con attenzione perché proprio lo stadio Nazionale di Santiago è la sede della finale della Copa Libertadores fra i brasiliani del Flamengo e gli argentini del River Plate (campioni in carica) del prossimo 23 novembre. Per la prima volta la sfida che assegna il titolo di campione del Sudamerica si gioca in gara unica e non con andata e ritorno sui campi delle due qualificate, ma ora la Conmebol sta pensando a uno spostamento di sede per via di quanto sta succedendo in Cile.
Le preoccupazioni sono aumentate dopo l’annuncio del Presidente cileno Sebastian Pinera di cancellare il vertice di cooperazione Asia-Pacifico (Apec) e il Forum mondiale sul clima, due eventi che avrebbero dovuto svolgersi in Cile. Va detto che il governo cileno si era speso molto per ottenere l’organizzazione della finale della Libertadores e ora non vorrebbe rinunciarvi. La settimana prossima è previsto un incontro fra autorità locali e calcistiche, intanto il Paraguay si è fatto avanti, con Asuncion, nel caso il match cambiasse sede.