Milan e Inter potrebbero decidere di lasciare qualcosa di più di una traccia del “Meazza”, all’interno del progetto del nuovo stadio. I due club milanesi, scrive “Il Corriere della Sera”, stanno infatti pensando di “correggere” i concept presentati dai due studi di architettura in gara per far sì che il tempio milanese del calcio lasci un’impronta concreta.
Una mossa che potrebbe anche aiutare le due società ad ammorbidire le resistenze della politica, dei cittadini e di almeno parte degli stessi tifosi nei confronti del progetto, che porterebbe alla demolizione dell’impianto.
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Le suggestioni in questi giorni sono state diverse: dall’idea di conservare il “guscio” del secondo anello per incastonarci il distretto commerciale, all’ipotesi di trasformarlo in un secondo impianto dalla capienza ridotta per le seconde squadre o le formazioni femminili, che giusto ieri hanno disputato al “Breda” di Sesto San Giovanni il primo derby ufficiale in Serie A.
I due studi d’architettura s’erano limitati a salvare un ricordo della storica struttura: il campo di calcio aperto a tutti, nei progetti dell’abbinata italoamericana Manica e Sportium; ancora meno, nei disegni del favorito Populous, che ne ha racchiuso tracce e cimeli in un museo sotterraneo che avrà l’ingresso là dove oggi c’è il centro del terreno di gioco.
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Intanto, la burocrazia fa il suo corso, e il via libera deve ancora arrivare. Il 10 ottobre sono scaduti i 90 giorni concessi dalla legge sugli stadi a cui le squadre si sono appellate per decretare l’interesse pubblico del progetto San Siro bis.
Le società potrebbero decidere di aggirare il Comune, chiedendo alla presidenza del Consiglio dei ministri di esercitare i poteri sostitutivi, ma per il momento non ci sono segnali in questo senso. Per il momento bisogna attendere la giornata di giovedì, quando si concluderà la conferenza dei servizi e si aprirà un fitto calendario di sedute in commissione.