Prima commissione consiliare a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, per discutere del nuovo stadio della città e dei progetti presentati da Milan e Inter. Come riporta l’Ansa, la strada sembra in salita per le squadre, i cui esponenti si sono trovati di fronte ad una commissione dove gran parte dei consiglieri comunali sono scettici o contrari all’abbattimento di San Siro, o comunque chiedono più “trasparenza” su quello che avverrà nell’area circostante lo stadio in termini di riqualificazione.
La maggioranza di centrosinistra è divisa tra un’anima più dialogante, che chiede chiarimenti e più informazioni ma sarebbe favorevole ad un nuovo stadio, e una contraria all’abbattimento di San Siro, quella ambientalista, che vorrebbe la ristrutturazione del Meazza. Il progetto di ristrutturazione di San Siro “presentato dalle squadre è sconveniente perché costoso e lungo, prevede la sospensione per 4 anni delle partite – ha osservato Filippo Barberis, capogruppo del Pd in Comune -. Vogliamo capire perché è stata presa in considerazione questa ipotesi e non altre di cui si è parlato in passato meno onerose e con tempi più ristretti, non deve esserci il dubbio che questa soluzione è stata proposta perché è funzionale all’abbattimento di San Siro“.
Carlo Monguzzi, consigliere Pd e anima storica dell’ambientalismo milanese, è contro la realizzazione di un nuovo stadio e lavorerà ad una mozione per chiedere che venga ristrutturato San Siro. Scettica anche Natascia Tosoni della sinistra di Milano Progressista, che ha spiegato come “vogliamo elementi più consistenti perché il rapporto pubblico privato non sfugga alle regole del gioco, che per noi sono ancora quelle del Pgt”.
Il Piano del governo del territorio approderà in aula la prossima settimana e dovrà essere approvato necessariamente entro il 14 ottobre, mentre il parere del Comune sull’interesse pubblico secondo la legge sugli stadi dovrebbe arrivare entro il 10 ottobre. Ma secondo Barberis “non c’è una sanzione se si supera questo termine – ha spiegato a margine della commissione -. Io non accompagnerò mai il Consiglio comunale in una decisione affrettata su un tema del genere”.
Tra i più critici in commissione Basilio Rizzo che si era rifiutato di partecipare alla riunione dei capigruppo dove Inter e Milan avevano per la prima volta parlato dei progetti dello stadio ai consiglieri. “Non ho partecipato perché penso che non ci sia trasparenza. Non sono stato eletto per decidere tra due ipotesi di stadio, ma per rispettare l’interesse pubblico – ha detto Rizzo -. Ancora non ho un documento del masterplan che è mio diritto avere e in questi due mesi si è proceduto con una sottile operazione di informazione che era disinformazione”.
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Per il capogruppo di Forza Italia, Fabrizio De Pasquale, “non basta che ce lo dicano le società, vogliamo una perizia, uno studio terzo che ci dica che è impossibile avere spazi moderni a San Siro”. Infine per il Movimento 5 stelle “è nata una campagna di urbanistica mediatica, ma il tema non è solo quello dello stadio – ha detto Patrizia Bedori – ma anche quello delle aree attorno dove potrebbero essere realizzate funzioni pregiate ad alta redditività. Ma di centri commerciali è piena la città e lì in quella zona risulterebbe nefasto per il tessuto sociale del quartiere”.
Per Inter e Milan hanno partecipato alla commissione Mark Vanhuuksloot, responsabile del progetto per l’Inter, e Domenico Barile, capo staff del presidente Milan Paolo Scaroni. La posizione delle squadre è che San Siro “non risponde più a quelle che sono le esigenze dei club e dei tifosi” e che Milano ha bisogno di un nuovo stadio “dove vivere 365 giorni all’anno e passare anche del tempo libero”