Governo, ok all’azionariato popolare nei club di calcio

«Dopo mesi di lavoro e ascolto, stamattina la Commissione cultura della Camera ha dato il via libera a un emendamento contenuto nel Ddl collegato sport che introduce forme di partecipazione…

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«Dopo mesi di lavoro e ascolto, stamattina la Commissione cultura della Camera ha dato il via libera a un emendamento contenuto nel Ddl collegato sport che introduce forme di partecipazione popolare e azionariato diffuso nelle società di calcio».

A parlare è il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Simone Valente, a margine della Commissione cultura della giornata di ieri alla Camera. «L’emendamento – ha aggiunto Valente – vuole dare il via a un percorso culturale diverso nel calcio professionistico, che favorisca la coesione sociale e la partecipazione dal basso dei tifosi nella vita dei club, avendo ben presente la realtà italiana».

«Così si metteranno al centro le comunità di tifosi – ha concluso –, responsabilizzandole e facendole diventare parte integrante di un processo già sperimentato altrove in Europa anche sul fronte della legalità. Con la delega a questa proposta, cui il Governo darà attuazione, abbiamo posto un primo e importante tassello per sviluppare anche in Italia questo modello positivo».

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Attualmente, in Europa, il modello è abbastanza diffuso soprattutto nel calcio. Diversi sono i club in cui piccoli singoli azionisti, in genere tifosi, posseggono il 100% della proprietà o una quota di questa. Tra gli esempi il Barcellona. In Germania, invece, il modello dell’azionariato attuale prevede che i tifosi detengano la quota di maggioranza all’interno di ogni singolo club: la cosiddetta regola del 50%+1.

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