Andrea Agnelli, presidente della Juventus, è intervenuto durante l’incontro “Il Foglio a San Siro”, organizzato per celebrare gli ottimi risultati dell’inserto “Il Foglio Sportivo”. Agnelli ha toccato diversi temi, tra cui quello degli stadi, prendendo a modello la Premier League inglese: «Bisogna fare ai complimenti a quella che è stata la crescita della Premier League, una crescita che parte dagli anni della Thatcher, a seguito della finale di Bruxelles hanno avuto un’impostazione diversa».
Partendo dai diritti tv, il presidente del club bianconero prova a spiegare la ricetta per tornare a crescere: «Abbiamo anche noi una buona valutazione dei nostri diritti domestici e cosa dobbiamo fare per crescere a livello internazionale? Il prodotto lo conosciamo, è venduto in un suo contenitore che sono gli stadi e torniamo ad una serie di problematiche che in Italia conosciamo perfettamente», ha spiegato.
[cfMetricsMonsterWidgetCode]
«Se io guardo una partita inglese – ha poi proseguito Agnelli –, che giochi l’Aston Villa, il Chelsea, l’Arsenal, il Liverpool o i Wolves, vedo sempre un’illuminazione impeccabile a determinati standard, il campo è sempre verde, sembra una banalità ma lo spettatore quello vuol vedere, i servizi degli stadi sono eccellenti. Il primo punto dunque riguarda gli impianti sportivi e torniamo alla domanda iniziale, se io sono in un impianto obsoleto per quando pieno di fascino come quello attuale la resa non sarà mai quella attesa».
[cfDaznWidgetSerieA]
Poi Agnelli ha risposto a una domanda sulla capienza ideale per lo stadio: «Se 85.000 posti sono la dimensione giusta? Noi siamo stati spesso criticati a Torino per le dimensioni da 41.000 posti, non ce ne siamo pentiti, uno se deve guardare avanti deve privilegiare il riempimento di tutte le partite e non di quelle di cartello».