Si è conclusa ufficialmente l’era Monchi a Roma. Il dirigente spagnolo e la società giallorossa hanno infatti raggiunto un accordo per la risoluzione consensuale anticipata del contratto in essere, che sarebbe scaduto il 30 giugno 2021. L’incarico di Direttore Sportivo è stato affidato a Frederic Massara.
Ufficialmente ds giallorosso dal 26 aprile 2017, Monchi in queste due stagioni è stato particolarmente attivo sul mercato, sia in entrata che in uscita, fin dai primi mesi dall’insediamento.
Già nel giugno 2017, complici i paletti del FPF da rispettare, l’ex ds del Siviglia ha concluso alcune delle operazioni che hanno permesso le maggiori plusvalenze come Paredes, Rudiger e Salah.
Nella stagione e mezzo di sola gestione Monchi (senza considerare quindi i due mesi a fine stagione 2016/17), le operazioni di mercato hanno portato un beneficio nelle casse della Roma per 112,2 milioni di euro, che fanno riferimento alla cosiddetta “gestione dei calciatori”.
Complessivamente, si parla di 139,7 milioni di euro tra il 2017/18 e il 2018/19, con altri ricavi dalla gestione calciatori per 8,8 milioni (prestiti ecc) e costi per complessivi 36,3 milioni di euro, relativi a minusvalenze, costo dei prestiti e altri costi (ma non i cartellini).
Di sole plusvalenze, considerando anche le operazioni del giugno 2017, si superano tuttavia i 200 milioni di euro: la top10 è guidata dalla cessione di Alisson al Liverpool (57,6 milioni di plusvalenza), seguita da Radja Nainggolan (31,9) e Mohamed Salah (27,9), con ricavi per circa 216 milioni di euro dalle prime 10 plusvalenze per valore.
Dall’altro lato, vanno tuttavia considerati anche gli acquisti: la top 10 per spese è guidata dai 40,6 milioni di Patrick Schick, seguito dai 29,4 milioni per Steven Nzonzi e i 26,6 milioni per Cristante.
Complessivamente, le spese per i 10 giocatori più costosi sono state pari a 217 milioni, con altri circa 57 milioni relativi agli altri affari (dai 10 milioni per Santon ai due per Marcano, passando per i 5,7 di Zaniolo e i 5,5 per Kolarov).