«Tutte parole, fiumi di parole, ma di fatto nessuna offerta concreta». Il patron della Sampdoria Massimo Ferrero commenta così, intervistato dal Secolo XIX, la situazione relativa alla cessione del club.
«Di Massimo Ferrero si sottolinea solo la sparata, la battuta, ma i calcoli e gli accorgimenti perché il bilancio sia da tre anni in attivo anche con piccoli risparmi come sul viaggio nessuno lo sottolinea – ha proseguito -. Tutto questo ha trasformato la società in un’azienda che fa utili e cresce come riconosciuto dai bilanci e dagli analisti. Ma in questo processo la Samp è diventata un altro mio figlio perché succede così quando ti dedichi anima e corpo a qualcosa».
«Ecco perché dico che oltre a un’offerta reale servirebbe anche un nome, un cognome e soprattutto un progetto che dimostri la volontà di portare avanti questo processo di crescita rendendo la società sempre più forte e migliore. A oggi di tutto questo non c’è niente».
«Quindi non parlate di trattattiva ma piuttosto cercate se c’è qualcuno interessato davvero al bene della Samp, di oggi e di domani. Ogni cosa è in vendita alla giusta cifra e giuste condizioni. Il resto sono parole al vento per farsi pubblicità, io mi sono rotto e non ho in programma di incontrare nessun acquirente».
«Quanto vale la Sampdoria? Non mi interessa neppure stimarlo – ha concluso Ferrero -, il quanto vale è un discorso relativamente semplice, molto più difficile mettere nero su bianco un’offerta, cosa che infatti non ho visto. Se succederà, e se la cifra sarà equa per quello che vale la Samp, anche in termini di storia e di passione dei suoi tifosi, allora sarò il primo a comunicarvelo. Altrimenti sono solo parole che rischiano di disturbare l’ambiente senza che ci sia nulla».