Il confronto, o meglio lo scontro, Milan-Uefa riparte da Nyon. Prima di passare nuovamente dal Tas di Losanna, venerdì infatti una delegazione del club rossonero si incontrerà con i rappresentanti della federcalcio europea nella sede dell’Uefa.
Secondo quanto spiegato dalla Gazzetta dello Sport si tratta di un incontro che dovrebbe essere interlocutorio, che tuttavia evidenzia come il Milan voglia portare avanti la sua battaglia senza però rompere i rapporto con l’Uefa.
La posizione del club dopo la sanzione per il Fair Play Finanziario è ormai nota: la pena è considerata ancora non proporzionata, soprattutto per quanto riguarda l’obbligo del breakeven entro il 2021 più che la trattenuta di 12 milioni e la lista europea limitata a 21 giocatori.
Difficile infatti centrare l’obiettivo del breakeven senza una presenza fissa in Champions League, che diventa complessa però da centrare senza la libertà di poter investire. Un punto su cui Elliott pone particolarmente l’accento e su cui si si è espressa anche la Fifa nei giorni scorsi tramite Zvonimir Boban: «Se non si pongono dei correttivi al sistema del Fair Play finanziario Inter e Milan faranno fatica a rimettersi al passo. Vale per loro, ma ovviamente anche per tutti quei club che hanno l’ambizione di competere per i massimi traguardi», le sue parole.
«Le norme che impongono il pareggio di bilancio non possono impedire a nuovi imprenditori di fare ingenti investimenti. E mi sembra che Inter e Milan e altri club siano in questa condizione. Chi porta soldi freschi nel mondo del calcio non può che produrre effetti positivi per tutto il sistema».