Gravina: "Il Var va migliorato ma deve restare in mano agli arbitri in attività"

Dalla Var “da lasciare nelle mani dell’Aia”, alla riforma del Coni “da gestire attraverso un dialogo costruttivo”, passando per rilancio del Club Italia, fino alla Nazionale, alle aspirazioni a ospitare…

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Dalla Var “da lasciare nelle mani dell’Aia”, alla riforma del Coni “da gestire attraverso un dialogo costruttivo”, passando per rilancio del Club Italia, fino alla Nazionale, alle aspirazioni a ospitare Euro 2028 e al format della Serie B, prossimo a essere discusso in Consiglio federale. Gabriele Gravina è intervenuto a ‘La giostra del gol’ su Rai Italia trattando dei temi più attuali della sua fresca presidenza della Figc, cominciando da quello caldo della Var: “Io sono molto favorevole al miglioramento ma la gestione deve rimanere nell’ambito dell’Aia. Miglioriamo l’applicazione, anche sotto il profilo delle regole e delle procedure ma lasciamolo fare agli arbitri in attività”, precisa Gravina, lasciando intendere il suo parere negativo sulla proposta che a gestire l’assistenza video possano essere gli ex arbitri.

Gravina invita a “concentrarci soprattutto sugli aspetti positivi del sistema”, ma “le polemiche non mancheranno mai, sono il pane quotidiano del calcio”, ha sottolineato, aprendo alla possibilità di una ‘Var room’ a Coverciano: “Sarebbe un’ottima intuizione. So che l’Aia sta valutando tale possibilità, ho molta fiducia nella loro capacità e nelle loro idee”.

Grande sostegno agli arbitri anche sul fronte della violenza ai fischietti: “L’inasprimento delle pene per chi si macchia di violenza sugli arbitri – ha specificato – è stato un atto di emergenza e un atto di civiltà, abbiamo mantenuto le promesse”. Tema al centro del dibattito di politica sportiva, la riforma del Coni contenuta in manovra: “Se temo l’occupazione della politica nello sport? Credo di no – si dice convinto il capo del calcio italiano – , io dico che di fronte a un governo con numeri così importanti e in grado di adottare un provvedimento del genere, l’unica soluzione nell’interesse dello sport, e non solo per singole posizioni, è quella di avviare un dialogo costruttivo”.

Parla di “rivoluzione culturale”, di necessità di “un nuovo rinascimento del calcio italiano”, come i tanti giovani esordienti in nazionale che condivide come scelta con il ct, Roberto Mancini: “Con lui ho un ottimo rapporto e siamo in perfetta sintonia nel lavorare sulla valorizzazione e il lancio di nuovi talenti, come accaduto con l’esordio di Zaniolo con la Roma”.

Fondamentale il rilancio del Club Italia: “Il presidente sarò io, sarà coinvolta l’Aic e una sezione delle ‘legends’, nel nuovo organigramma nel ruolo di coordinamento l’attuale dg dell’Associalciatori, Gianni Grazioli”, afferma Gravina, puntando forte all’Europeo 2028: “Sarebbe un volano per l’entusiasmo e per rimodernare o ricostruire alcune delle nostre infrastrutture. Coinvolgeremo anche l’Istituto per il Credito sportivo e la Cassa deposito e prestiti”.

Nel prossimo consiglio federale del 18 dicembre sarà anche affrontato il tema del format della prossima Serie B dopo il blocco dei ripescaggi a 19 squadre: “Se vogliamo procedere a una modifica secondo la mia piattaforma programmatica – ha specificato il numero uno di via Allegri – tutto il consiglio si dovrà assumere la responsabilità di rispettare il format a 20. La C ha subito uno stress, quindi mi sembrerebbe giusto che la C abbia una promozione in più”.