Lipsia contro Salisburgo, va in scena il derby di Red Bull

Lipsia Salisburgo derby Red Bull – Comunque vada, vincerà Red Bull. La sfida di stasera tra Lipsia e Salisburgo sarà una prima volta non da poco: andrà in scena infatti…

Leipzig Mainz

Lipsia Salisburgo derby Red Bull – Comunque vada, vincerà Red Bull. La sfida di stasera tra Lipsia e Salisburgo sarà una prima volta non da poco: andrà in scena infatti il “derby delle lattine”.

Seppur ufficialmente la proprietà non sia la stessa, l’impatto di Red Bull resta decisamente evidente. In fondo il segno dell’azienda di Dietrich Mateschitz, che nel 2017 ha venduto 6,3 miliardi di lattine con ricavi complessivi per 6,2 miliardi di euro, resta in bella vista.

Salisburgo e Lipsia sono tra i fiori all’occhiello del business sportivo di Red Bull. Certo, gli austriaci continuano a scontare la maledizione Champions League (11 eliminazioni di fila nei preliminari), ma i tedeschi hanno giocato l’ex Coppa Campioni l’anno scorso, a meno di 10 anni dall’acquisizione da parte di Red Bull.

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I giocatori del Lipsia esultano dopo un gol contro il Napoli nell’Europa League 2017/18 (Insidefoto)

L’azienda austriaca sbarca nel calcio nel 2005, acquistando l’Austria Salzburg e cambiando tutto dal nome ai colori sociali ma anche stemma e staff. Da lì, nove scudetti nel giro di 13 anni, la maledizione Champions ma anche la semifinale di Europa League nella passata stagione.

Nel frattempo, Red Bull si spinge fino in Germania, acquisendo nel 2009 il SSV Markranstädt, squadra di quinta divisione che viene subito trasformata. In Germania però le norme vietano di inserire il nome di un marchio commerciale nella denominazione societaria (a meno di deroghe come il Bayer Leverkusen): la nuova squadra si chiama così RasenBallsport Leipzig, con le iniziali RB che ricordano comunque il nome dell’azienda. La scalata parte nel 2010, con lo spostamento a Lipsia: nel 2016/17, da neopromossa in Bundesliga, centra il secondo posto che vale la Champions League.

Ora le due squadre si ritroveranno da avversarie nel girone di Europa League. Prima sfida stasera, alla Red Bull Arena di Lipsia: il ritorno si giocherà allo Stadion Salzburg, nome che l’impianto austriaco dovrà assumere in Europa invece del classico Red Bull Arena. Guarda caso.

L’eventualità che le due si incontrassero era già sul tavolo dell’Uefa dalla primavera 2017. La federcalcio europea ha infatti già indagato sul triangolo Red Bull-Salisburgo-Lipsia: secondo le regole di integrità della Uefa, infatti, due club con lo stesso proprietario non possono giocare nella stessa competizione europea (nessuna persona fisica o giuridica avesse più un’influenza determinante su più di un club che partecipa a una competizione UEFA per club). Un’indagine approfondita il cui verdetto è stato positivo: via libera ai due club di partecipare alla stessa competizioni.

Le motivazioni sono state diverse. In particolare, secondo l’Uefa, l’influenza di Red Bull sul Salisburgo si è notevolmente ridotta: erano state rimosse alcune persone legate alla Red Bull (e che erano anche contemporaneamente coinvolte con il Lipsia) nel CdA, così come il presidente del CdA, legato a Red Bull, si era dimesso. Inoltre, era stato modificato l’accordo di sponsorizzazione tra Salisburgo e Red Bull (con spazi e cifre ridotte), così come è stato concluso l’accordo di collaborazione tra i due club e i diversi prestiti erano stati conclusi.

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Timo Wener, attaccante del Lipsia (foto Cesare Purini / Insidefoto)

In sostanza, secondo la Camera Investigativa dell’Organo UEFA di Controllo Finanziario dei Club, la relazione tra Red Bull e il Salisburgo, in seguito alle modifiche, è diventata una relazione di sponsorizzazione standard, stabilendo così che non è stato violato l’articolo 5 (riguardante l’integrità della competizioni) e ammettendo entrambi i club alla stessa competizione. Per cui, formalmente, il Lispia è sempre di proprietà di Red Bull, mentre a Salisburgo agisce solo come sponsor.

I rapporti restano, ovviamente, stretti. Sei attuali giocatori del Lipsia hanno già indossato la maglia del Salisburgo (Gulácsi, Laimer, Upamecano, Ilsanker, Sabitzer e Kevin Kampl), mentre dal 2015 sono stati 12 i giocatori a passare dagli austriaci ai tedeschi. Non senza irritazione da parte di tifosi e staff del Salisburgo: “Siamo una succursale”, ha dichiarato nel 2016 Oscar Garcia, tecnico degli austriaci fino al 2017.

Un cambio di maglia, però, rimarrà nella storia: nella sfida tra il Salisburgo e il Liepaja Riga nei preliminari di Champions League 2016/17, il difensore Andeas Ulmer scese in campo con una divisa del Lipsia. La maglia di Salisburgo e Lispia era infatti identica, fatta eccezione per il logo: i rapporti nel frattempo sono cambiati, ma le lattine di Red Bull restano sempre sullo sfondo.