L'Olimpiyskiy di Kiev: i numeri dello stadio della finale di Champions

Stadio Olimpico di Kiev – La finale di UEFA Champions League tra il Real Madrid ed il Liverpool andrà in scena sabato 26 maggio alle 20:45 (21:45 ora locale), nel palcoscenico…

Stadio Olimpico di Kiev (foto wikipedia)

Stadio Olimpico di Kiev – La finale di UEFA Champions League tra il Real Madrid ed il Liverpool andrà in scena sabato 26 maggio alle 20:45 (21:45 ora locale), nel palcoscenico della “National Sports Complex (NSC) Olimpiyskiy Stadium”, lo Stadio Olimpico di Kiev.

Lo Stadio Olimpico di Kiev è situato nel centro della capitale ucraina, in posizione estremamente strategica: l’impianto dista tre chilometri dalla stazione di Kiev, 29 dall’aeroporto internazionale “Boryspil” e sette da quello di “Zhylyany”, rendendosi facilmente accessibile anche quando il pubblico accorso è numeroso.

Lo Stadio Olimpico di Kiev il più grande di tutto il Paese, con una capienza totale di 70.050 posti a sedere (di cui 738 VIP all’interno di 39 Sky Box e 3.546 in settori business), strutturati su due livelli costruiti in cemento armato: il primo da 37.319 ed il secondo da 32.731. Oggi è lo stadio che ospita le partite casalinghe della nazionale ucraina, gli incontri interni in competizioni UEFA della Dynamo Kiev e la finale della coppa Nazionale.

La storia della Stadio Olimpico di Kiev

L’impianto venne inaugurato il 12 agosto del 1923 e la sua ultima ristrutturazione fu completata nel 2011, in tempo per ospitare la finale dell’Europeo 2012 organizzato in Polonia ed Ucraina.

Il principale intervento che interessò lo Stadio Olimpico di Kiev riguardò la sovrapposizione di una struttura metallica sull’ossatura originaria, in grado di sostenere la tensostruttura di copertura e la nuova facciata in vetro.

Altri lavori riguardarono la costruzione di una nuova tribuna e di ampi spazi dedicati ai giocatori, all’hospitality ed alla stampa; significativo anche l’aggiornamento e l’implementazione dello stadio ai nuovi standard di sicurezza.

Lo Stadio Olimpico di Kiev oggi

Oggi l’Olimpiyskiy Stadium non è sinonimo di solo calcio, ma la sua connotazione è realmente polifunzionale: si spazia dalla possibilità di allestire al suo interno conferenze ed eventi con servizio catering incluso, fino alla possibilità di organizzare importanti concerti musicali di respiro internazionale (ad esempio Shakira nel 2011, i Red Hot Chili Peppers e Madonna nel 2012 ed il “nostro” Andrea Bocelli nel 2017) con capacità fino ad un massimo di 70.050 posti e la predisposizione di fan-zone fino ad un massimo di 15 mila.

La capitale Ucraina pronta per la finale di Champions League

Kiev è pronta, sotto tutti i punti di vista, per ospitare la prima finale di Champions League della storia ucraina.

È una città piena di edifici storici, ma anche ricca di simboli religiosi come i luoghi di culto dedicati alla religione ortodossa. Tra le principali attrazioni c’è la città vecchia, che raccoglie la maggior parte dei luoghi di interesse per i turisti. Impossibile non fare una capatina alla Cattedrale di Santa Sofia, in Piazza dell’Indipendenza, al Portone d’Oro, al Teatro Nazionale dell’Opera o non visitare la colossale statua del Rodina Mat.

Non solo monumenti ed edifici, Kiev offre anche prelibatezze culinarie tutte da scoprire; la cucina ucraina è composta di piatti a base di patate, burro e prodotti caseari vari. Uno degli alimenti principali è una zuppa chiamata “bortsch”, preparata con barbabietole e panna acida. La bevanda alcolica d’ordine è naturalmente la vodka, famosa ed apprezzata in tutto il mondo.

Inoltre, con i suoi 2.906.600 abitanti, è una città abile nell’adattarsi alle esigenze di ciascuno, capace di conciliare edifici storici con quelli moderni e pronta per soddisfare qualsiasi tipo di interesse o svago.

Lo Stadio Olimpico di Kiev torna sotto i riflettori dopo gli Europei

“Kiev è una città che ha avuto uno sviluppo pazzesco”, spiega a Calcio e Finanza Alex Oleh Velykykh, nato a Donetsk nel 1975, sotto la bandiera dell’allora URSS, grande esperto di calcio dell’Est Europa, e attualmente osservatore calcistico dell’A.S. Livorno, dopo aver militato da giocatore nelle giovanili dello Shakhtar.

“Sono stati costruiti tantissimi impianti sportivi, incluso lo stadio rivisitato per gli Europei 2012, quando ospitò la finalissima”, sottolinea Velykykh.

“L’impianto è pronto. Bisogna sottolineare che quest’anno Kiev ha ospitato anche la finale della UEFA Women’s Champions League tra Wolfsburg e Lione, nello stadio intitolato al Colonnello Valeriy Lobanovskiy, che in Italia conoscete come lo scopritore di Andriy Shevchenko. Molto bello che il “Festival dei Campioni”, consueto torneo organizzato sempre a ridosso delle finali di Champions. Stavolta nelle esibizioni parteciperanno anche i fratelli Volodymyr e Vitalij Klitschko, quest’ultimo peraltro sindaco della capitale, entrambi ex pugili di caratura internazionale. L’attività a carattere sportivo sarà prolungata fino agli ultimi giorni di maggio, sfruttando il fatto che il 27 maggio si festeggia Kiev come capitale”

In riva al fiume Dnepr si aspettano giorni festivi ed impegnativi. “Sì, ad esempio il primo cittadino si è adoperato per mettere a disposizione tantissime strutture alberghiere. È stato costituito un comitato di volontari per la logistica e l’assistenza di tifosi e turisti. Per tutti loro è stata preparata la “Carta turista”, una sorta di abbonamento che permette all’acquirente non solo di usufruire del servizio dei trasporti, ma anche di visitare musei e vari posti culturali. Purtroppo all’atto finale non ci sono team ucraini, come lo Shakhtar o la Dynamo Kiev. Ci sono però due squadre super blasonate. Il Real Madrid, che va a caccia della terza Champions consecutiva, ed il Liverpool guidato da un allenatore moderno e molto propositivo come il club. Speriamo che il gioco sia con molti gol, accorreranno tanti sostenitori ucraini che tiferanno per entrambe, importante dire che in patria le aspettative per questa finale sono alte”.

In generale la finale ad Est si aspettava dal 2008, quando Manchester United e Chelsea si sfidarono al “Lužniki” di Mosca.

“Kiev ad oggi è una delle migliori città possibili per ospitare una grandissima finale. Ultimamente si può dire che gli impianti in Ucraina sono stati utilizzati prevalentemente in ambito nazionale e poco in quello internazionale. Dopo gli Europei, per vari problemi politici, lo stadio Olimpico lo usava solo la Nazionale e qualche volta il club. Per questo la possibilità di ospitare la finale, per lo stadio, per l’ambiente e tutti addetti ai lavori sarà come rivivere la bella esperienza della kermesse di sei anni fa. Kiev è una città grande, non è una metropoli. È molto verde, accogliente, soprattutto in questo momento di maggio. Non ci sono solo grattacieli, il centro storico è molto accogliente per i turisti, che hanno varie possibilità. E magari qualche tifoso avrà modo di tirare due calci a pallone per strada…”.

Una curiosità: l’unico reduce in campo della sfida moscovita è Cristiano Ronaldo, che all’epoca difendeva i colori dei Red Devils. La partita iniziò con un suo gol, poi i Blues pareggiarono con Frank Lampard. Si andò ai rigori, e nonostante il suo errore nella lotteria dagli undici metri, fu proprio il sodalizio del nord inglese (grazie al famigerato scivolone di John Terry) ad alzare per la terza volta la Coppa dalle grandi orecchie, la prima di ben quattro per il lusitano.

ARTICOLO A CURA DI SIMONE CASTIGLIA, GIACOMO RIZZI, NICOLAS SCHIRALLI E CLAUDIO SOTTILE.