Si è conclusa solo da pochi giorni la stagione 2017-2018, destinata a passare alla storia non solo per il settimo scudetto consecutivo conquistato dalla Juventus, ma anche per l’avvento di uno strumento che ci ha fatto discutere in queste settimane: la Var. Il sistema nasce con l’obiettivo di facilitare il più possibile l’operato degli arbitri nel corso di una partita grazie all’utilizzo della tecnologia e al supporto di sue assistenti.
Al termine di questo primo anno è così possibile fare un primo bilancio. Il primo a richiederne l’utilizzo, come riporta l’ANSA, è stato l’arbitro Maresca, direttore di gara di Juventus-Cagliari, prima giornata del massimo campionato.
Da allora è stato difficile riuscire a individuare un match in cui non è stata impiegata. Complessivamente si contano 115 interventi in 380 partite di campionato (30,2%), 35 rigori fischiati (i penalty complessivi sono comunque calati da 132 a 126), 18 cancellati e numerosi cartellini gialli.
A illustrare il quadro generale della stagione è Tiziano Pieri, ex direttore di gara internazionale ed esperto di Var a Rai Sport. In base al suo calcolo sulle 92 espulsioni della stagione, la Var è stata decisiva nel 20% delle volte (19 casi). Una percentuale più bassa se si considerano invece i rigori: in 35 casi su 126 (27%) è stato decisivo il consulto della ‘moviola’ per evitare liti in campo e polemiche sterili.
E’ calato invece, e non sembra essere un caso, il numero delle ammonizioni. Si è passati infatti dalle 1.625 del 2016-2017 alle 1.475 della stagione che si è da poco conclusa. Nelle 38 giornate, l’arbitro-tv è intervenuto almeno una volta, salvo nella penultima, l’unica in cui non c’è stato alcun cambio decisionale.
L’arbitro che ha richiesto il maggiore supporto è stato Valeri, che ha cambiato per 10 volte la decisione che aveva inizialmente preso in 15 incontri. Seuono poi Orsato (7) e Di Bello (6). Tagliavento invece, quando è stato in cabina Var (14 volte), non hai mai corretto il collega in campo, cosa che invece Mazzoleni ha fatto 10 volte su 19.
Sono stati invece 29 i gol tolti grazie alla Var, mentre quelli assegnati grazie alla tecnologia sono stati 14. Chievo e Napoli sono le uniche due squadra a non aver ottenuto rigori-var, ma i clivensi al contrario degli azzurri (a cui la Var non ha fischiato nessun rigore contro, al pari di Atalanta, Milan, Fiorentina e Samp) ne hanno avuti contro, grazie alla tecnologia, 4 (così come Torino e Spal). A Fiorentina e Genoa la Var ha tolto 3 rigori inizialmente assegnati dall’arbitro, alla Lazio e al Sassuolo due.