Il contratto sottoscritto dalla As Roma e la Qatar Airways come main global partner prevede un corrispettivo complessivo di 39 milioni di euro. Lo rende noto il club giallorosso che comunica inoltre i dettagli relativi al pagamento, all’interno del prospetto informativo allegato all’aumento capitale.
«Il contratto è entrato in vigore alla data di sottoscrizione e scadrà il 30 giugno 2021. Si precisa che (i) i diritti di visibilità sulla maglia da gioco (ma non sulle repliche della stessa) sono stati concessi a far data dalla prima partita ufficiale della prima squadra successiva alla firma del Contratto; (ii) tutti gli altri diritti sono stati invece concessi a far data dal 1 luglio 2018 – si legge -. È espressamente escluso il tacito rinnovo. Ai sensi del contratto, QA si è impegnata a pagare (i) una c.d. signing fee di un importo di Euro 6.000.000,00, oltre IVA, entro il 30 giugno 2018; (ii) un corrispettivo di sponsorizzazione base di Euro 11.000.000,00, oltre IVA, per le 3 (tre) stagioni del termine, per un totale di Euro 33.000.000,00, oltre IVA; (iii) una serie di bonus tra loro cumulativi e da pagarsi al raggiungimento di alcuni specifici obiettivi sportivi. Tali importi non sono soggetti a condizioni».
Confermata quindi la cifra che vi avevamo anticipato al momento della firma
Roma-Qatar Airways, ai giallorossi 40 milioni in tre stagioni
«È prevista la possibilità per la Società di risolvere il contratto in caso di mancato pagamento di anche una sola rata del corrispettivo entro 30 (trenta) gironi dal ricevimento della relativa diffida, nonché in caso di utilizzo non autorizzato della qualifica o della proprietà intellettuale di titolarità del Club, ovvero di violazione del codice etico/modello di organizzazione, gestione e controllo ex D.Lgs. 231/2001».
«È anche prevista la possibilità per entrambe le parti hanno il diritto di risolvere il contratto in caso di violazione degli obblighi di confidenzialità nonché in caso di azioni o dichiarazioni da parte del management o dei soci controllanti che danneggino o possano ragionevolmente danneggiare l’immagine, la riputazione o il buon nome della controparte, e nel caso del Club, della Prima Squadra, dei suoi manager o dei propri partner commerciali».