Le Leghe attaccano Infantino per i piani sulle nuove competizioni Fifa

Le Leghe europee si sono dette contarie ai piani di Infantino per le nuove competizioni per nazionali. Si è riunito infatti oggi il board dell’European Leagues, l’ex EPFL, ovverosia l’associazione…

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Le Leghe europee si sono dette contarie ai piani di Infantino per le nuove competizioni per nazionali. Si è riunito infatti oggi il board dell’European Leagues, l’ex EPFL, ovverosia l’associazione che riunisce tutte le leghe principali leghe europee: un incontro da cui è scaturita la forte opposizione alle proposte del presidente della Fifa.

“Questo processo decisionale mi ricorda il modo in cui si muoveva la “vecchia FIFA”, una modalità che pensavamo ci fossimo lasciati alle spalle”, le parole di Lars-Christer Olsson, presidente dell’European Leagues. “C’è stata una chiara mancanza di consultazione e trasparenza ma anche una manipolazione intenzionale della struttura decisionale da parte della FIFA nella presentazione di queste proposte. Presentare un piano di 12 anni a lungo termine con molte incertezze e una mancanza di informazioni mi pare una situazione particolarmente complessa da affrontare”, ha concluso Olsson.

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«Le leghe europee – si legge inoltre nella nota – non sono pronte ad apportare modifiche e a concedere concessioni rispetto al calendario delle proprie competizioni nazionali, che è già molto congestionato. Inoltre, le leghe sono preoccupate della potenziale distribuzione di risorse finanziarie aggiuntive a un piccolo gruppo di grandi club che potrebbero ulteriormente aumentare il divario finanziario e sportivo tra i club in Europa e distruggere l’equilibrio competitivo nelle competizioni nazionali».

«Le leghe europee invitano così tutte le parti interessate del calcio europeo, in particolare UEFA, ECA e FIFPro, a unire le proprie forze e assumere una posizione ferma in occasione dell’incontro imminente del Professional Football Strategy Council il prossimo 16 maggio,  per opporsi fermamente e insieme fermare questa iniziativa unilaterale della FIFA e lo stesso processo decisionale, che manca di trasparenza e di una corretta consultazione con le parti interessate».