Russia, rischio congelamento dei beni per Abramovich ed Usmanov, i paperoni della Premier League

L’Unione europea e gli Stati Uniti hanno emesso sanzioni contro i funzionari russi per mettere pressione al presidente Vladimir Putin dopo che le sue truppe hanno assunto il comando della…

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L’Unione europea e gli Stati Uniti hanno emesso sanzioni contro i funzionari russi per mettere pressione al presidente Vladimir Putin dopo che le sue truppe hanno assunto il comando della penisola ucraina della Crimea. Una lista di ulteriore 12 nomi sono stati aggiunti dall’UE alla lista dei funzionari e dei politici soggetti a divieti e al congelamento dei beni arrivando ad un totale di 31.
Tuttavia il russo Alexey Navalny, leader dell’opposizione ed ex candidato a sindaco di Mosca, ha chiesto che le sanzioni “possano essere estese per includere anche gli individui ricchi vicini al regime di Putin che hanno deciso di trasferire i loro affari in Occidente”, compreso il signor Abramovich.
La richiesta è stata fatta direttamente a David Cameron a cui è stata chiesta l’aggiunta di oligarchi russi, compreso il proprietario del Chelsea, alla lista delle sanzioni. Il Primo Ministro ha detto a proposito: “Non abbiamo escluso nessuno, ma l’approccio dell’UE, e il modo in cui  le leggi che abbiamo funzionano, è che le sanzioni siano indirizzate verso quelle persone che hanno un rapporto diretto con l’azione che è stata intrapresa”.

La Black list dei nomi tramite il NYT

In un articolo apparso sul New York Times è stata chiesta un’azione contro un elenco di imprenditori, tra cui il Abramovich e Usmanov, il proprietario dell’Arsenal, anche se nessuno dei due ha alcuna connessione pubblica con il governo russo di Vladimir Putin. Abramovich ha rifiutato di commentare.
La Casa Bianca ha deciso di punire con le sanzioni almeno la metà dei nomi presenti sulla lista di Navalny, tra cui il braccio destro di Putin, Sergei Ivanov; tuttavia è stato ribadito che né il signor Usmanov né il signor Abramovich saranno, per ora, soggetti di qualsiasi azione di confisca o congelamento da parte dell’autorità statunitensi.