Diritti tv, Cairo: "La lettera di Mediapro non ci preoccupa ma vanno capite le intenzioni"

Nessuna preoccupazione per il presidente del Torino Urbano Cairo riguardo la lettera di Mediapro sui diritti tv della Serie A. “Al momento non ci sono comunicazioni, c’è un contratto che è…

Var Cairo Giulini

Nessuna preoccupazione per il presidente del Torino Urbano Cairo riguardo la lettera di Mediapro sui diritti tv della Serie A. “Al momento non ci sono comunicazioni, c’è un contratto che è stato perfezionato per cui tutto il resto non so cosa sia” ha premesso Cairo.

“In quanto club, c’è un’offerta importante che è stata fatta e che aveva bisogno di avere un lasciapassare dell’antitrust che si è realizzato, con modalità che sono accettabili per chi ha fatto l’offerta – ha proseguito Cairo -. Ci deve essere adesso un primo pagamento e l’assistenza di una fideiussione per l’intero importo, se questo non fosse evidentemente ci sarebbero dei problemi e quindi dovremmo gestire la cosa a livello legale. Spero che questo non accada”.

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“Preoccupati? No, non è che ci ha preoccupato – ha continuato il patron granata -. È una lettera il contraente che ha fatto un’offerta importante ti manda e quindi vuoi ovviamente capire di più per vedere se questa lettera semplicemente chiede un ‘fine tuning’ della situazione o altro”.

Il numero 1 del Toro è poi intervenuto sulla governance della Lega: “Perrelli e Domenicali come ad? Sono nomi che in commissione non abbiamo mai esaminato, i nomi di cui si parlava erano altri. C’è Egon Zehder e quindi ci supporterà in questa scelta”, ha aggiunto, a margine di un evento in Assolombarda. “Abbiamo fatto un bella cosa che è l’arrivo di Gaetano Miccichè come presidente che è una persona di altissimo livello e di grandi capacità – ha continuato Cairo -. Poi però il presidente ha dei compiti in qualche modo contenuti e da statuto l’ad ha le deleghe operative più importanti. Dobbiamo completare la governance e quindi nominare l’ad, i consiglieri e il tutto va fatto possibilmente in tempi abbastanza veloci perché è tanto tempo che non abbiamo organi societari”.