Clima rovente a Casa Milan per il vertice considerato decisivo nella trattativa per il rinnovo del contratto fra il club rossonero e Gianluigi Donnarumma, in scadenza fra un anno. Gli agenti del diciottenne portiere, Mino e Vincenzo Raiola, da una parte, l’ad rossonero, Marco Fassone, e il ds, Massimiliano Mirabelli dall’altra.
Sul tavolo c’è un’offerta per il prolungamento fino al 2022 con un ingaggio di 4-4,5 milioni di euro, che con i bonus può arrivare a 5 milioni. Il Milan ieri ha fatto filtrare un’apertura di massima alla clausola rescissoria, condizione essenziale posta dagli agenti per consentire al giocatore di cambiare squadra l’estate prossima in caso di mancata qualificazione alla Champions League. Tutta da verificare, però, è l’intesa fra le parti sull’entità della clausola, che Raiola vorrebbe di circa 50 milioni di euro e il Milan attorno al doppio.
SCENARIO 1 – IL RINNOVO
In caso di rinnovo alle condizioni indicate dalle indiscrezioni di stampa degli ultimi giorni (prolungamento fino al 30 giugno 2022 con un ingaggio di 4-4,5 milioni di euro netti, che possono arrivare a 5 milioni netti con i bonus) l’impatto sul bilancio del Milan sarebbe il seguente.
Stipendio netto attuale | Stipendio lordo attuale | Stipendio netto con rinnovo | Stipendio lordo con rinnovo | Maggiori costi a bilancio |
0,16 milioni | 0,28 milioni | 4,5 milioni | 7,875 milioni | 7,595 milioni |
L’aumento dell’ingaggio del giovane portiere, che andrà ad appesantire la voce “costo del personale tesserato” del bilancio del Milan potrebbe non essere l’unico costo in più legato all’eventuale rinnovo di Donnarumma.
Come da prassi, in caso di rinnovo le società versano all’agente del calciatore una commissione, e Mino Raiola, come dimostra l’esperienza degli scorsi anni, è un maestro a farsi pagare profumatamente anche in questi frangenti. Basti ricordare come al momento del rinnovo di Pogba con la Juventus il procuratore italo-olandese è riuscito a portarsi a casa circa 10 milioni di euro (cui si aggiungeranno altri 25 milioni al momento della cessione del centrocampista francese al Manchester United).
Supponiamo dunque che per l’eventuale rinnovo di Donnarumma Raiola riesca a spuntare una commissione analoga a quella incassata per Pogba. In tal caso il Milan potrà decidere di capitalizzare tale spesa lungo la durata del nuovo contratto (5 anni), andando iscrivere per ogni esercizio un ammortamento di 2 milioni di euro. L’esborso cash potrebbe invece avvenire in un’unica soluzione o in più rate, a seconda degli accordi presi dalle parti.
Sulla base di questo scenario, l’eventuale prolungamento del contratto di Donnarumma potrebbe pesare sul bilancio del Milan per poco meno di 10 milioni a stagione (7,525 milioni di stipendio lordo + 2 milioni di ammortamento della commissione dell’agente).
Considerato quanto accaduto sempre con la vicenda Pogba, nell’ambito del rinnovo di Donnarumma, Raiola potrebbe ottenere dal Milan quanto riuscì ad ottenere dalla Juventus, ovvero una maxi-commissione in caso di cessione del calciatore negli anni a venire.
SCENARIO 2 – LA CESSIONE
Il secondo scenario preso in esame è quello di un mancato rinnovo del contratto e della cessione di Donnarumma ad un top club internazionale già in questa finestra di mercato. E’ uno scenario complesso, considerato che il contratto del portiere con il Milan scade nel giugno 2018 e che pertanto già a gennaio eventuali club interessati potrebbero mettersi d’accordo con Raiola per tesserare Donnarumma a partire dalla stagione 2018-2019 senza versare un euro nelle casse del Milan.
Ma ipotizziamo comunque che, in caso della rottura della trattativa, le parti di accordino per consentire una cessione di Donnarumma già nei prossimi giorni. Quale sarebbe in questo caso l’impatto sui conti del Milan? Dipenderà da quanto il club acquirente sarà disposto a spendere, considerato proprio che a gennaio potrebbe accordarsi direttamente con il giocatore ed il suo agente.
Secondo i dati di Playratings, Donnarumma ha una valutazione di mercato di 29,07 milioni, che potrebbe lievitare fino a 44,06 milioni (inferiore dunque alla potenziale clausola da 50 milioni) nel caso in cui a bussare alla porta del Milan fosse un club quale il Real Madrid, indicato nelle cronache di queste ore come potenzialmente interessato al giovane portiere.
Considerato che il valore del cartellino di Donnarumma nei libri del Milan dovrebbe aggirarsi attorno a 361 mila euro (si tratta del valore della commissione del primo contratto al netto degli ammortamenti già spesati a bilancio), una cessione a 29,07 milioni, oltre a portare risorse fresche nelle casse del Milan, genererebbe una plusvalenza contabile di 28,7 milioni.
Se la cessione avvenisse invece a 44,06 milioni (dato considerato fair da Playratings in caso di offerta da parte di un club come il Real Madrid) la plusvalenza sarebbe addirittura di 43,69 milioni.
Si tratterebbe della seconda plusvalenza più alta di sempre per il Milan, dopo quella da 63,69 milioni registrata per la cessione di Kakà al Real Madrid nel 2009, e davanti a quelle relative alle cessioni di Shevchenko al Chelsea nel 2006 (42,02 milioni) e di Thiago Silva al PSG nel 2012 (35,30 milioni).
Trascurabile invece il risparmio sul costo dell’ingaggio, visto che attualmente l’ingaggio lordo di Donnarumma è di circa 350 mila euro.
SCENARIO 3 – IL MANCATO RINNOVO E L’ADDIO AL MILAN DA SVINCOLATO
Questo scenario lo abbiamo già tratteggiato in precedenza ed è quello che potrebbe fare più male al Milan, ma anche al calciatore. A logica le probabilità che si verifichi sono basse, ma essendoci di mezzo Raiola mai dire mai.